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Primo giorno di processo per la morte del piccolo Alessio

San Benedetto del Tronto | Discussa udienza questa mattina per il primo giorno di processo che vede accusati di omicidio colposo sette uomini.

di Redazione

Primo giorno del processo del povero Alessio Persico, il bambino di cinque anni morto sotto gli occhi della madre in un ascensore nel cantiere della Bricofer di via Pasubio la sera del 3 ottobre 2005.

Un'udienza animata, nell'aula C del tribunale di San Benedetto presieduta dal giudice monocratico Giuliana Filippello, dove si è iniziato a ricostruire attraverso i racconti dei primi testimoni le circostanze nelle quali ha trovato la morte il piccolo.

Davanti agli occhi delle sette persone accusate di omicidio colposo, il titolare dell'impresa di costruzioni, il direttore dei lavori, il sovrintendente del cantiere, i responsabili della sicurezza, l'amministratore della ditta proprietaria dell'immobile e l'amministratore della ditta affittuaria, gli avvocati hanno discusso sull'accessibilità del parcheggio sotterraneo e del vano ascensore, luogo dell'incidente.

Una quindicina i testimoni nominati dal pubblico ministero Carmine Pirozzoli, tra rappresentanti delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco coinvolti a vario titolo nelle indagini, dipendenti ed ex dipendenti del punto vendita e delle varie ditte impegnate nel cantiere, tecnici degli organi preposti alla prevenzione degli incidenti sul lavoro.

Molte domande sono state fatte sul parcheggio sotterraneo, in particolare sull'assenza di segnaletica che negasse l'accesso e le modalità con le quali il vano ascensore era stato chiuso ai non addetti ai lavori.

Il pozzetto, protetto a livello terra da una ringhiera, era 'difeso' al livello sotterraneo da un parapetto di fortuna costruito utilizzando un bancale, e le cui "sporgenze", secondo l'accusa, avrebbero aiutato il bambino a scavalcarlo e calarsi nel vano.

La profondità dell'acqua accumulatasi all'interno del pozzetto (l'accusa ha allegato agli atti anche i dati sulle precipitazioni piovose fino ad un anno prima dell'incidente) si sarebbe poi rivelata fatale per Alessio.

Ma è proprio sul bancale stesso che la difesa giocherà la sua partita: infatti vi è la possibilità che quello sequestrato sul luogo dell'incidente la sera del 3 ottobre fosse diverso da quello inizialmente posizionato per bloccare l'accesso al vano ascensore.

La prossima udienza è fissata per il 23 giugno e vedrà, tra i testi chiamati a deporre, anche il geometra del Comune redattore della relazione tecnica per la concessione della licenza edilizia.

29/05/2008





        
  



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