Il Circolo dei Sambenedettesi in genere  non è contrario alle innovazioni, che anzi auspica; si pone in maniera interlocutoria e con atteggiamento costruttivo rispetto alle questioni cittadine che in qualunque modo lo riguardino;  ritiene opportuno il coinvolgimento della popolazione in momenti di pubblico interesse senza che tuttavia le decisioni “ultime” debbano soggiacere agli umori e ai gusti indiscriminati della piazza;  soprattutto è al di fuori di ogni logica partitica che possa senza convincimento assoggettarlo a strumentalizzazioni di sorta.

Tanto premesso e presa visione della simulazione dell’assetto finale che l’Amministrazione comunale intende dare a Piazza Matteotti, ammesso che quello offerto in visione alla città sia il progetto reale e conclusivo, il Circolo dei Sambenedettesi esprime un parere spassionato.

Mentre un vivo apprezzamento va al restauro del Teatro della Concordia, si ritiene il progetto di Piazza Matteotti  scarsamente coerente con il contesto, cui sembra  essere stato "appiccicato" senza un più rispondente criterio di necessità funzionale e di pertinenza estetica. Nulla eccependo sulla gradevolezza dell’insieme, che a prima vista sembra rimandare ad una esposizione vivaistica, lo si ritiene  in ogni caso più adatto ad un parco pubblico che a un asse urbano centrale, nato e sviluppatosi con la sua spazialità secondo geometrie diversamente orientate rispetto alle proposte in questione.

Si va concretizzando dunque quel locus amoenus di cui avevamo temuto, perché, per quanto "ameno" voglia essere, configura nei luoghi - così come nella letteratura - atmosfere artificiose, assolutamente estranee ai percorsi della storia e non aderenti all’effettiva conformazione architettonica della zona.

Questo il nostro parere. A chi deve decidere il merito e la responsabilità della decisione.