Raffaella Benetti: altro che serie B
San Benedetto del Tronto | Con sagacia ed ironia PCG commenta gli ultimi avvenimenti culturali della città. Questa volta sotto la sua lente d'ingrandimento c'è il Festival Ferré.
Raffaella Benetti
Rischiava, Raffaella Benetti. Senza un nome victorioso, senza aloni cinematografici d'élite, senza inseguimenti in conferenze stampa, senza papaveri in prima fila.
Senza colori. Anche Nespolo pareva averla scordata nell'allegro manifesto.
Senza biglietto pagante. Quasi sans-papier.
Senza ballerini con botti di tacchi sul palco di legno, senza rutilanti abiti in cui inciampare, senza musicisti virtuosi e capricciosi, senza sponsor di marmo, senza sindaci. Senza ritmi di tori, senza corse, senza attese. (...)
San Benedetto come Nantes. Il nuovo "Concordia" quieto. Dopo il Macario guerriero ed elegante a sguainar parole, voilà Raffaella/Barbara/Ferré. Quelli giusti.
Noi, attenti: abbiamo ascoltato la Francia del nord, respirato la Parigi che non era di moda, passeggiato tra i libri della rive-gauche.
Raffaella scalza. Normale. I "musicisti in fuga" di Paolo Conte: tre ombre sicure, nessuna ricerca d'applausi, occhi che si parlano.
Raffaella mai attrice.
Solo artista.
Altro che "Ô la la!".
Merci.
PGC
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10/06/2008
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