Il Partito democratico di Fermo attacca senza mezzi termini il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio sulla scottante questione dell'emergenza rifiuti in Campania, le cui indagini sullo scandalo nella gestione della spazzatura hanno coinvolto anche la locale discarica di San Biagio.

"Di Ruscio - spiega il Pd in una nota - sulla questione dei rifiuti della Campania, viene clamorosamente sconfessato. L'anno scorso, all'indomani della "scoperta" del traffico di rifiuti verso la nostra discarica, aveva dichiarato che la richiesta di disponibilità a riceverli gli pervenne direttamente dal Commissario straordinario Bertolaso e dal presidente Bassolino; la verità è che i vertici dell'Asite, in modo autonomo, si erano offerti contattando non la struttura commissariale ma direttamente una delle imprese coinvolte nello scandalo. Il tutto all'insaputa degli enti preposti".

"Questo è quanto emerge dalla lettura dell'ordinanza della Procura di Napoli e delle relative intercettazioni telefoniche (il cui testo integrale di ben 600 pagine, caro Di Ruscio, è pubblicato già da diversi giorni sul sito internet del periodico L'Espresso). Ma c'è dell'altro. Sconcerta apprendere, per esempio, che prima che il conferimento venisse interrotto dalla Provincia, erano state smaltite nel nostro impianto oltre 6 mila tonnellate di rifiuti campani, e che ben 25 mila tonnellate erano già state contrattate fra l'Asite ed il Consorzio C.I.T.E. di Salerno. In barba alle norme che impongono il divieto di smaltimento fuori dalla regione di produzione".

"Altro passaggio inquietante - prosegue il Pd - è quello dove, attraverso le varie dichiarazioni dei funzionari napoletani coinvolti, molti dei quali oggi agli arresti, si evince che il conferimento aveva avuto inizio da tempo (dal 16 aprile 2007) ma i vertici del Commissario straordinario non ne fossero ancora a conoscenza perché in data 30 maggio 2007, il funzionario Michele Greco (oggi agli arresti) "pur ammettendo che la Fermo Asite aveva dichiarato la sua disponibilità ed era in attesa del nulla osta da parte della Provincia, negava che le attività di smaltimento avessero avuto effettiva esecuzione".

"Nel mese di giugno 2007, dopo gli accertamenti condotti dalle forze di polizie e dagli organi di controllo della Provincia e dopo, soprattutto, le proteste dei cittadini e dell'opposizione, un colloquio fra Marta Di Gennaro (all'epoca braccio destro di Bertolaso ed oggi agli arresti) ed un funzionario della Protezione Civile della Regione Marche lascia intendere che né il Commissariato né la Regione avessero stipulato accordi o che fossero a conoscenza dei conferimenti. Tanto che la stessa Di Gennaro, il 18 giugno 2007 - due mesi dopo che era già iniziato il conferimento dei rifiuti a Fermo - replicava al funzionario regionale che "... si, si... la Fermo Asite... stavano prendendo contatti.. ma ti ripeto... prendendo contatti... quindi non credo che abbiano fatto nessuna scivolata in avanti perché io non ho firmato nulla per Fermo Asite.." e poi più avanti precisa che "... la Fermo Asite riceve già da... da tanto tempo indipendentemente da noi è una discarica che vive ricevendo da fuori...".

"Però - prosegue il j'accuse del Pd fermano - dall'inchiesta, emerge anche la necessità di "adottare ogni possibile espediente che garantisse sotto il profilo più strettamente amministrativo, la legittimità dei conferimenti". Infatti, sempre il 18 giugno 2007 in un colloquio telefonico fra un operatore ed un funzionario del Commissariato, quest'ultimo rileva che gli era stato chiesto da Carmine Gallo, legale rappresentante della C.I.T.E. di Salerno, "...se è possibile che il Commissariato faccia un attestato, come dire, di ringraziamento alla Fermo Asite di Ascoli, per la collaborazione che sta dando, perché ad Ascoli ce stanno problemi con le popolazioni". Lo stesso Michele Greco verrà contattato per far predisporre una nota. Soltanto in data 3 luglio 2007, ci sarà una risposta "ufficiale" del Commissario Bertolaso alla Provincia di Ascoli Piceno circa la legittimità di tali conferimenti. Ben tre mesi dopo che il traffico di rifiuti fosse iniziato! Sulle questioni di valenza giuridica come la falsificazione dei certificati, il conferimento di rifiuti incompatibili con la discarica di Fermo, il coinvolgimento o meno degli organi dell'Asite nella vicenda processuale, sarà appunto l'autorità giudiziaria a definire le eventuali responsabilità penali".

"La volontà di voler assumere provvedimenti a tutela del Comune e dell'Asite, manifestati oggi a mezzo stampa dal sindaco, ci pare tardiva. Il sindaco si lamenta che forse sia stato imbrogliato da Napoli ma chi doveva controllare la qualità dei rifiuti ammessi in discarica? A noi interessa stigmatizzare il comportamento poco trasparente del sindaco e dell'Asite stessa per aver assunto decisioni così rilevanti - e inquietanti - senza rendere partecipe nessun altro organismo deputato come Provincia, Regione e Consiglio comunale. Forse anche all'insaputa della Giunta. E, ovviamente, all'insaputa dei cittadini. Solo il sindaco, che ancora oggi sulla stampa difende l'operato dell'Asite, era, evidentemente, consapevole e consenziente".