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Danneggia un taxi, si barrica in un bus e vuole darsi fuoco. Momenti di tensione alla Stazione

San Benedetto del Tronto | Nel pomeriggio di lunedì 21 luglio Rocco Gentile, dopo aver semidistrutto un taxi, ha sequestrato un pullman. Brandendo una sorta di ascia ed una tanica di benzina voleva darsi fuoco. E' tornato alla ragione parlando con il suo avvocato.

di Marco Braccetti

Un pomeriggio di tensione e paura nel cuore di San Benedetto. Uno squilibrato distrugge un taxi e s'impossessa di un autobus. E' armato. Porta con se un coltello, una sorta di piccola ascia e, soprattutto, una tanica di benzina con la quale vuole darsi fuoco.

Il protagonista di questo folle gesto è Rocco Gentile, cittadino grottammarese da tempo noto alle Forze dell'Ordine e non nuovo a simili clamorosi atti. Diciamo subito che nessuno si è fatto male. A parte Gentile che ha riportato dei tagli alle mani.

Ma andiamo per ordine: sono all'incirca le 18.30 di lunedì 21 luglio e l'uomo si presenta alla Stazione Ferroviaria di San Benedetto. Si avvicina al parcheggio dei taxi e, secondo i testimoni che abbiamo ascoltato, chiede al tassista Enrico Ciarrocchi di accompagnarlo in carcere. Al rifiuto del conducente Gentile si scatena, prende dal suo zaino un arnese simile ad un'ascia e inizia a demolire il taxi. Quando ha finito la vettura è ridotta ai minimi termini ma ciò non placa il suo furore. Sale su un pullman - fortunatamente vuoto - fermo al vicino capolinea e si barrica all'interno, proprio al posto di guida. Come detto ha una tanica di benzina e minaccia di darsi fuoco.

Secondo le prime ricostruzioni chiede di parlare con un magistrato. Il piazzale della Stazione viene immediatamente invaso dalle volanti di Carabinieri e Polizia. I Vigili Urbani chiudono al traffico l'intera zona. Sul posto arrivano in breve tempo due ambulanze e diversi veicoli dei Vigili del Fuoco. Il piazzale della Stazione si riempie di curiosi mentre il personale medico con cautela cerca di medicare le ferite che Gentile si è procurato alle mani. Intanto alcuni agenti cercano di parlargli per riportarlo alla ragione. I Vigili del Fuoco si preparano al peggio e sono pronti ad intervenire con dei potenti idranti.

Gentile pare non ascoltare nessuno. Dopo alcuni lunghissimi minuti di tensione arriva l'Avvocato Roberta Alessandrini che da 15 anni segue il soggetto. Alla vista della donna Gentile cambia atteggiamento. La legale trova le parole giuste e convince l'uomo a scendere dal bus della tratta San Benedetto-Ascoli nel modo più tranquillo possibile. Il grottammarese verrà accompagnato presso l'Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto per poi, con tutta probabilità, essere trasportato verso il carcere di Marino del Tronto. C'è da dire che Gentile era agli arresti domiciliari, quindi il grave gesto commesso lunedì pomeriggio è, se possibile, aggravato anche dall'evasione dalla detenzione domestica.

Quando torna la calma l'Avvocato Alessandrini si dedica ai numerosi cronisti ed operatori che nel frattempo sono sopraggiunti sul luogo: "Gentile ha dei problemi seri e reali", afferma la legale raccontando la situazione di grave indigenza nella quale versa l'uomo. Egli ha ottenuto dal Comune di Grottammare una borsa lavoro di 200 euro mensili: "Alcuni giorni fa si era recato in Comune lamentandosi perché nessuno gli aveva dato quei pochi soldi che gli spettavano". Una situazione di grave disagio socio-economico sommata ad una personalità certamente non del tutto sana hanno causato questa reazione spropositata. In ogni caso il fatto che l'uomo si sia portato appresso un 'armamentario bellico' del genere che abbiamo descritto lascia pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un'azione premeditata.

Ma come mai aveva chiesto al tassista di accompagnarlo in carcere? Secondo la Alessandrini paradossalmente Gentile si troverebbe meglio a Marino del Tronto che in libertà: "In passato è già stato detenuto ed in quella casa circondariale gli sono stati affidati anche lavori di responsabilità".

L'avvocato sottolinea come, al di fuori del carcere, il suo assistito sia una persona malvista da tutti: "Per questo non riesce a trovare un'occupazione che lo soddisfi". Tra le possibili soluzioni un lavoretto part-time all'interno delle mura del carcere? Proprio nella mattinata di lunedì 21 luglio Gentile si era incontrato con la Giudice Filippello per discutere della questione. Poche ore prima di questo insano gesto.

21/07/2008





        
  



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