"Il sig. Ikea" secondo Delbecchi
San Benedetto del Tronto | Il giornalista ha presentato ieri il suo ultimo romanzo "Il signor Ikea", storia di un viaggio e di un incontro tra luoghi fantastici e design democratico.
di Francesca Poli
Nanni Delbecchi
Titolo dell'opera "Il signor Ikea" alias Ingvar Kamprad, il leggendario fondatore della omonima catena immobiliare, uomo che Delbecchi ha avuto la possibilità di intervistare e conoscere per la prima volta nel 2000.
Tutto comincia come un classico racconto di viaggio: un reporter (anonimo, non si tratta dello stesso Delbecchi) e un fotografo, partono per la Scandinavia, alla scoperta di allevamenti di renne, bionde valchirie, notti bianche d'estate e alla ricerca di uno scoop sensazionale per il loro giornale.
Il romanzo diventa la narrazione dell'inseguimento del giornalista a Ingvar Kamprad, al quale il protagonista chiede un intervista dato che fino ad allora nessuno era mai riuscito ad incontrare l'imprenditore più famoso e ricco d'Europa e non solo. Creatore di un marchio che è diventato un verbo, personaggio doppiamente leggendario perché si dice che non abbia cambiato le sue abitudini: continua a volare in classe turistica, a fare la spesa al supermercato e a non cambiare la sua vecchia Volvo del '90.
Mentre scorre l'incredibile storia di Ingvar Kamprad, diventato dal nulla uno degli uomini più ricchi del mondo grazie all'invenzione del "design democratico", il lettore si ritrova immerso a sua volta in una favola. Una favola ironica e anch'essa "democratica", popolata da gnomi invisibili, sirene in borghese, fantasmi in incognito e incantesimi a scoppio ritardato; fino al sorprendente faccia a faccia finale tra il grande uomo e il piccolo reporter. In realtà, il giovane si trova di fronte un uomo che è come i suoi mobili: semplice, frugale e "fai da te".
Sospeso tra reportage e romanzo, ma anche tra nostalgia dell'avventura e satira di un giornalismo che ha perso l'anima, Il signor Ikea è un libro-caleidoscopio, che sfiora sorridendo tutti i generi senza fermarsi su nessuno. Un libro a doppio taglio, percorso, come un brivido d'estate, da un dubbio: che non solo nella forma delle cose ma anche nelle vicende umane ci sia un design.
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30/07/2008
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