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Successo per il corso di laurea in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali

Ascoli Piceno | Il corso, presente ad Ascoli all'UNICAM, è risultato il quinto, a livello nazionale, per numero di iscritti.

Il patrimonio storico, artistico ed architettonico dell'Italia, uno dei più ricchi al mondo, rappresenta una fonte di ricchezza non solo spirituale, ma anche materiale. È pertanto una necessità primaria che tale patrimonio venga adeguatamente studiato, conservato e, se necessario, restaurato.

Queste esigenze vengono coperte dal laureato al corso di Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali. "Si tratta di un professionista in grado di coniugare le conoscenze in campo storico, artistico ed architettonico con quelle delle più avanzate discipline scientifiche applicate alla diagnostica, alla conservazione ed al restauro dei beni culturali. - spiega il Presidente del Consiglio della Classe 41, il professor Gabriele Renzi - Lo studente, che si iscrive al corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali attivato da Unicam ad Ascoli, viene assiduamente seguito nel suo percorso formativo da un corpo docente proveniente dalle facoltà di Scienze e Tecnologie e di Architettura, integrato da specialisti e dirigenti delle Soprintendenze ed è proprio questa interdisciplinarietà che ci distingue in Italia da altri corsi - e continua - Lo scorso anno abbiamo consegnato 40 diplomi di laurea ai nostri studenti, evidente segnale di un percorso formativo intrapreso con costanza da parte dei ragazzi e supportato dall'affiancamento dei professori nelle varie attività di studio e di laboratorio.
Sarà anche per questo che il corso attivo ad Ascoli, presso la sede a Largo Cattaneo, secondo i dati ministeriali attinenti allo scorso anno accademico, risulta essere quinto, su circa 30 atenei italiani, per numero di iscritti".

In sintesi, il laureato in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali sarà in grado di localizzare e descrivere analiticamente il bene culturale determinandone le caratteristiche morfologiche-strutturali, quelle dei materiali che lo compongono, il contesto socio ambientale nel quale è inserito e la collocazione archeometrica; sarà in grado di fornire competenze specialistiche nell'ambito dei progetti di intervento mirati allo studio delle cause di degrado e di dissesto dei manufatti architettonici, storici e di quelli storico-artistici; possederà competenze idonee a sviluppare, conservare e valorizzare le collezioni scientifiche anche in relazione agli aspetti didattici ed espositivi; sarà in grado di operare nelle istituzioni preposte alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale e nelle organizzazioni professionali private operanti nel settore del restauro conservativo e del recupero ambientale; sarà in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, oltre all'italiano, la lingua inglese, sia nell'ambito specifico di competenza che per lo scambio di informazioni generali; sarà capace di utilizzare gli strumenti informatici di base per l'elaborazione, la presentazione e la comunicazione dell'informazione;possederà adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione, sarà in grado di lavorare in gruppo, operare con definiti gradi di autonomia e inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.

Il corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali forma una innovativa figura di tecnologo/diagnosta, dotato anche di un'ampia conoscenza del patrimonio artistico, storico, architettonico ed etnoantropologico ed esperto nelle metodologie più avanzate, che possono essere messe in opera per verificare lo stato di conservazione del Bene Culturale ed impostare i successivi interventi di restauro.

Il laureato in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali potrà, quindi, svolgere la propria attività professionale presso: le istituzioni del Ministero dei beni artistici e culturali preposti alla tutela dei beni culturali (soprintendenze, biblioteche, musei, archivi, ecc.); le università ed enti di ricerca pubblici e privati preposti alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale; le aziende ed organizzazioni professionali operanti nei settori della diagnostica, della conservazione, del restauro e della tutela dei beni culturali e Laboratori di restauro.
Il laureato potrà anche proseguire la sua formazione teorico-pratica iscrivendosi alla laurea magistrale in conservazione e restauro del patrimonio artistico-storico o frequentando un master universitario di I livello. Per informazioni e possibile scrivere una e-mail all'indirizzo gabriele.renzi@unicam.it.

28/08/2008





        
  



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