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"Comparto Firenze: terzo progetto, stessi errori! Tutto come prima, anzi peggio di prima"

Ascoli Piceno | Lo afferma Emidio Catalucci che continua: "La battaglia per la legalità e il rispetto delle leggi da parte di 'Sinistra Democratica',a fianco dei cittadini di Porta Maggiore, sarà puntuale, precisa e dura come prima".

La Sala della ragione, sede del Consiglio Comunale di Ascoli

Dal Capogruppo consiliare di Sinistra Democratica Emidio Catalucci riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Arriva il terzo progetto in quattro anni per il Comparto Firenze, redatto ancora in nome del pubblico interesse essendo stato predisposto un PPE. Vogliamo ricordare fino alla nausea che il primo progetto (2004 - bocciato dalla Provincia e dallo stesso consulente del Comune dott. Andrea Pacchiarotti nel 2005) era stato presentato da due imprese edili private e redatto dallo studio dell'ingegnere (sindaco) Piero Celani.

L'interesse pubblico si sarebbe individuato nella volontà di riproporre quanto previsto nel vecchio e scaduto PPE del 1985; piano nato per razionalizzare la residua urbanizzazione del quartiere Luciani, dopo la cementificazione selvaggia che era stata avviata a partire dagli anni '60. Si creava quindi un Comparto su di un area di 11.800 mq prevedendo si degli edifici ma, anche e soprattutto, una vasta area a verde pubblico di 5000 mq.

Terzo progetto ma gli stessi problemi dei primi due. Nulla è stato risolto nel rispetto rigoroso delle normative vigenti, e quasi tutto è andato in deroga grazie all'iter della variante al PRG e alla concertazione preliminare condivisa quest'anno con la Provincia.

Alcuni aspetti nel merito:

Si rispolvera ancora una volta il progetto del 1985 ma solo nella parte della cementificazione. Dimenticandosi dei 5.000 mq di verde e del fatto che i 1400 mq di standard previsti erano destinati esclusivamente a parcheggi pubblici.

I progettisti comunali (e altri?) hanno letto a proprio vantaggio le prescrizioni che la Regione Marche aveva imposto in fase di approvazione, e cioè il rigoroso rispetto delle Norme Tecniche del PRG; con ciò richiamando ad una diversa altezza degli edifici in rapporto alla larghezza stradale (Via Firenze è larga solo 10 metri e quindi non si possono realizzare edifici di 22 metri; cosa che invece è previsto nel terzo progetto).

L'attuale Piano, spacciato di nuovo di interesse pubblico, prevede 34 m. cubi di nuove volumetrie. Ci vogliono far credere che i volumi sono stati diminuiti di 10.000 m cubi rispetto a quelli previsti nel secondo progetto del 2006 (annullato poi dalla Provincia nel 2007), in realtà la volumetria si riduce di soli 6.000 mc. E in ogni caso non potevano essere mai realizzati!

Si ritorna, in fondo, alla vecchia volumetria del primo piano del 2004, con le stesse altezze, volumi e distacchi che erano stati bocciati dalla Provincia nel marzo 2005. Bel risultato, dopo quattro anni di polemiche e di denunce.

A fronte di questa presunta riduzione di volumetria sono aumentate le altezze di tre edifici su 5 previsti. Portandoli da 19 a 22 metri più il tetto.

Sono state derogate (grazie allo strumento della variante urbanistica al PRG) e/o volutamente ignorate norme e regolamenti comunali riguardo alle distanze dai confini pubblici e alle distanze tra fabbricati.

Contrariamente a quanto affermato l'indice edificatorio fondiario è molto superiore ai 4,75 mc su mq.

Nell'attuale progetto sono previsti pochissimi parcheggi pubblici in più rispetto a quelli attualmente presenti su Via Murri e Via Firenze. Non si è tenuto conto che la costruzione di almeno 100 nuovi appartamenti farà crescere a dismisura il numero dei parcheggi e il traffico sarà insostenibile in una area già compromessa e delicata.

Nel verde pubblico attrezzato previsto dal Piano sono stati inseriti, ancor una volta, vaste aree destinate a marciapiedi o a percorsi pedonali, riducendo sensibilmente la parte effettivamente destinata a parco verde. Una panchina su un marciapiede non può essere considerata verde attrezzato.

Si è rinunciato e si è perso di nuovo un'altra occasione per discutere e concertare insieme, anche con i cittadini, e trovare le soluzioni più opportune. Il Piano regionale del 1985 prevedeva già 23 anni fa ben 5.000 metri quadrati di verde. Dove sono andati a finire?

Perché sono scomparsi questi vincoli che andavano incontro alle esigenze della popolazione? Perché di un Piano si utilizza solo quello che fa comodo ai privati costruttori e si smarriscono e si perdono gli interessi pubblici e generali dei cittadini?

I quali vivono in una zona già provata da una urbanizzazione selvaggia e disarmonica e con grossi problemi di traffico e di inquinamento. Si cambiano le Norme Tecniche (nel tentativo di aggirare le prescrizioni del 2007) solo in quella area mentre in altre zone limitrofe e confinanti si confermano quelle vecchie del PRG in atto. Perché tutti questi sforzi?

Per che cosa e in nome di chi i cittadini di Porta Maggiore devono rinunciare ai 5000 mq di verde previsti e ad una sostenibile vivibilità nel quartiere? Nell'interesse di chi si fa tutto ciò? Nell'interesse generale della collettività o di quello dei soliti pochi?

I soliti noti (con molti amici) che in una jungla normativa e in assenza di regole e norme uguali per tutti, perché manca un PRG adeguato, pensano di fare il bello e il brutto tempo sulle spalle dei cittadini ascolani. La battaglia per la legalità e il rispetto delle leggi da parte di SD,a fianco dei cittadini di Porta Maggiore, sarà puntuale, precisa e dura come prima.

14/09/2008





        
  



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