Rapporto Eurispes: "Il settore agroalimentare sta cambiando"
San Benedetto del Tronto | Nel sistema agricolo locale è in corso un processo di trasformazione dove si registra una forte crescita dell'agricoltura tipica di qualità a fronte di un'immutata mentalità imprenditoriale. Questo in sintesi quanto risultato dal rapporto Eurispes.
di Stefania Serino
Il Presidente Eurispes marche Dr camillo Di Monte e il prof. Gregori
Semplificazione degli ordinamenti colturali e specializzazione degli orientamenti produttivi: due aspetti di un processo di cambiamento che sta investendo il settore agroalimentare relativamente ai comuni del distretto agro-ittico-industriale del Piceno.
E' stato presentato stamane presso la sede Eurispes di San Benedetto del Tronto il rapporto sul distretto agroalimentare a cui hanno partecipato il Presidente dell'Eurispes Marche Dr. Camillo Di Monte, il prof. Gianluca Gregori responsabile dei corsi dell'Università Politecnica delle Marche a San Benedetto nonché rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e la ricercatrice dr.ssa Vera Mascaretti.
"Il settore agricolo che nella nostra regione ha origini lontane - ha spiegato Di Monte - presenta un forte indice di mutamento irelativo a qualità e quantità di materie prime unitamente all'innovazione tecnologica che sta investendo sempre di più il settore agroalimentare. E' da considerare tuttavia - ha aggiunto Di Monte - come il dato anagrafico rimanga ancorato ad un'età media degli imprenditori piuttosto elevata".
Nel rapporto presentato stamane si legge: "complessivamente nel distretto di San Benedetto sono localizzate oltre 6.500 aziende agricole, circa il 30% del totale provinciale ed il 10% del totale regionale. La specializzazione a livello industriale dipende fortemente dalla tradizione agricola delle aree interne della provincia ascolana e con quella marinara della fascia costiera. Per quanto riguarda le dimensioni delle imprese, accanto a numerose unità locali di piccole e piccolissime dimensioni operano alcune aziende di grandi dimensioni. Esiste quindi un tessuto imprenditoriale di tipo familiare a fianco del quale operano importanti realtà produttive di più ampio respiro".
Il prof Gregori nel corso della conferenza ha tenuto a sottolineare il ruolo fondamentale ricoperto dalla Fondazione Carisap, che finanzia con entusiasmo tali progetti per dare anche uno spunto di riflessione agli addetti ai lavori e non solo: "Il nostro obiettivo primario è da sempre la valorizzazione del territorio. L'approccio su cui mi batto è quello di favorire i centri di ricerca locali che spesso non vengono valorizzati abbastanza. Per quanto concerne il tema della odierna conferenza - ha aggiunto Gregori - posso affermare che l'approccio allo studio del problema è stato corretto. Ci troviamo di fronte ad un distretto falso, poiché è imposto solo normativamente, ma che di fatto manca di quella coesione tra le varie realtà imprenditoriali necessaria a far decollare il settore".
A tal proposito, è intervenuta la ricercatrice Dr.ssa Vera Mascaretti la quale ha confermato in sostanza quanto affermato dal prof. Gregori, illustrando un quadro non del tutto confortante per il territorio: "quello del Piceno è un distretto in crisi, proprio per questo và aiutato in quanto vittima dell'incapacità imprenditoriale locale a comprendere l'importanza dell'aggregazione finalizzata alla commercializzazione dei prodotti e alla conquista di nuovi mercati. Si rileva, tuttavia - ha precisato la dr.ssa Mascaretti - una leggera apertura verso il settore biologico e comunque un quadro complessivo che vede il distretto di Ascoli Piceno in linea con le altre regioni; ciò che fa fatica a mutare è la mentalità degli imprenditori, che a tal proposito vanno aiutati a competere in mercati che si fanno sempre più ampi e competitivi. La crescita talvolta è bloccata per un limite legato anche all'età degli imprenditori e alla loro mentalità.
Un'integrazione tra ricerca, produttività e commercio che manca nel nostro territorio. Un caso di eccellenza portato ad esempio questa mattina dalla d.rssa Mascaretti fa riferimento ad un processo di networking che sta producendo risultati interessanti: "in Romagna, nel territorio tra Rimini e Imola è operativo un parco scientifico tecnologico Centuria RIT - Romagna Innovazione e Tcnologia - il cui obiettivo istituzionale è quello di difendere e sviluppare la competitività del sistema agroindustriale del territorio attraverso l'innovazione. Nel perseguimento della sua mission, Centuria RIT promuove e gestisce un sistema di relazioni tra imprese, amministrazioni, università e istituti di credito e lo alimenta con informazioni strategiche e attività di networking internazionale".
Questo è dunque un esempio di eccellenza a cui il Piceno dovrebbe e potrebbe propendere in nome di un'economia agroalimentare importante che merita quel salto di qualità tanto ambito.
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15/09/2008
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