Riqualificazione stazioni, arrivano i finanziamenti regionali
Ascoli Piceno | Dei 18 progetti presentati ne sono state finanziati 15 e le stazioni dei Comuni piceni, tutte ammesse, si sono ottimamente piazzate in graduatoria.
Il bando regionale pubblicato nel dicembre 2007 prevedeva la possibilità di un cofinanziamento della Regione del 50% delle spese previste dai Comuni per ristrutturare le stazioni ormai non più utilizzate per le funzioni per cui erano nate e destinare quegli spazi a funzioni pubbliche (sedi per attività sociali e giovanili, per la Polizia municipale, per associazioni di pubblica assistenza e così via). Dei 18 progetti presentati ne sono state finanziati 15 e le stazioni dei Comuni piceni, tutte ammesse, si sono ottimamente piazzate in graduatoria. Prima assoluta è risultata quella di Monsampolo del Tronto che ha ottenuto un contributo regionale di 72.310 euro, terza quella di Castel di Lama (47.500 euro) e, a seguire, Pedaso (29.503 euro), Porto S. Elpidio (262.500 euro) Monteprandone (63.605 euro), Spinetoli- Colli del Tronto (49.202 euro). Un esito coerente con il fatto che, nel territorio provinciale, ci sono ben 15 stazioni su un totale di 62 in tutte le Marche, una regione che, a sua volta, possiede il più alto numero relativo di stazioni di tutto il centro nord Italia (17,1 ogni 100 chilometri). I tempi di intervento si annunciano molto rapidi: i lavori dovranno iniziare entro marzo 2009 per concludersi entro un anno (15 mesi in più per quelli, più complessi, previsti a Porto S. Elpidio).
"Grazie alla sensibilità sempre dimostrata dall'assessore Pietro Marcolini - spiega l'assessore ai trasporti della Provincia Ubaldo Maroni - la Regione ha stanziato 1 milione di euro per riattivare queste stazioni, somma che si raddoppia se si considera quanto i singoli Comuni investiranno per la "rinascita" di questi luoghi. Per quanto ci riguarda, non possiamo che valutare con soddisfazione i risultati di un paziente lavoro di raccordo che la Provincia ha svolto nei mesi passati mettendo in più di un'occasione a confronto i Comuni, la Regione e RFI, la società del gruppo delle Ferrovie proprietaria delle stazioni, come le stesse parti in causa ci hanno più volte riconosciuto. Un confronto che portò alla stipula di un'apposita convenzione tra Regione e RFI che risolveva i problemi che avevano i Comuni nell'investire su immobili non di proprietà. D'altronde - prosegue Maroni - quello della riqualificazione delle stazioni impresidiate era uno degli obbiettivi prioritari che avevamo inserito nel programma amministrativo in tema di trasporti e mobilità sostenibile e in funzione dell'avvio della metropolitana di superficie: perché è chiaro che una stazione frequentata incoraggia le persone ad usare il treno, mentre strutture senza vita sociale scoraggiano i viaggiatori dal servirsene".
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03/09/2008
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