"Marittimi, figliol prodighi dello Stato"
Grottammare | Ad affermarlo è Antonio Falaschetti, uno dei titolari della storica pescheria "Il Timone" situata nella centralissima Piazza Fazzini, il quale interviene rispetto al fermo pesca appena terminato e non solo...
di Stefania Serino
Pescatori a lavoro (Foto d'archivio)
Ad appena due giorni dalla chiusura del fermo pesca, i marittimi tornano a far parlare di sé dopo lo sciopero di inizio stagione che mise in ginocchio soprattutto i ristoratori storici della riviera. Non bastava lo sciopero, perché giunti al culmine della stagione estiva è arrivato, puntuale come ogni anno, il fermo pesca.
A tal proposito il direttore della Confcommercio Giorgio Fiori giorni fa commentava: "il fermo pesca si è svolto nel pieno della stagione turistica con le usuali ripercussioni negative per le economie dei commercianti in pesce e dei ristoratori specializzati e quindi dell'immagine turistica in generale della Riviera delle Palme, legata anche alla qualità della enogastronomia. Certamente - aggiungeva Fiori - si è scongiurato il peggio poiché inizialmente, per il problema del caro gasolio, era stato ipotizzato uno stop della pesca doppio, rispetto al passato".
Fiori a tal proposito trova pieno appoggio da parte dei commercianti in pesce di Grottammare i quali stamane sono intervenuti anche rispetto alla questione del rapporto prezzi - garo gasolio. Abbiamo ascoltato nel merito Antonio Falaschetti, uno dei titolari della nota pescheria "Il Timone" di Grottammare.
Cosa ne pensa di quanto dichiarato da Fiori in merito all'inutilità del fermo pesca ad agosto?
"Sono completamente d'accordo - afferma Falaschetti - come al solito il fermo pesca giunge sempre in piena stagione; non capisco perché non venga proposto un fermo ad inizio o fine della stagione facendo pagare a noi lo scotto maggiore".
Trova che vi sia una qualche relazione tra il caro gasolio e il prezzo del pescato?
"Assolutamente no. In realtà, per quanto riguarda la nostra zona, il prezzo lo fa un mercato alquanto particolare poiché vi sono i commercianti dell'entroterra, i quali non subendo il peso della concorrenza, acquistano svariate specie di pesci a prezzi altissimi; pertanto noi della riviera siamo costretti ad adattarci al caro prezzi a fronte di una concorrenza molto più spietata"
Come è andata la stagione?
"E' andata piuttosto bene, se non si considera il mese di luglio in cui vi è stata una leggera flessione.
L'andamento comunque, non esaltante, non lo addebito ad una minore presenza turistica bensì ad un calo dei consumi notevole rispetto a molti anni fa".
E' vero che il pesce migliore viene venduto sotto banco?
"Verissimo. Posso confermarlo poiché un tempo sono stato anche un marittimo. Purtroppo i controlli vengono eseguiti soltanto al mattino presto, se invece fossero espletati ad esempio, durante la notte sicuramente le cose sarebbero diverse. I marittimi sono i "figliol prodighi" dello Stato poiché possono permettersi di fermare la propria attività di pescaggio con tutta tranquillità avendo il vantaggio di ricevere sovvenzioni pubbliche, benché queste siano proporzionate al tonnellaggio o stazza della barca. Mentre noi commercianti se chiudiamo, da chi riceviamo sovvenzioni?".
Tali considerazioni vengono sollevate anche dal Ristorante "Peppinello" dove a parlare è un ex marittimo nonché braccio destro del proprietario, Franco Ronconi:
"Quel che mi preme sottolineare, a fronte di una stagione pessima dal punto di vista delle entrate, è che purtroppo il mercato del pesce non vanta di piena correttezza in quanto rispetto al totale del pesce ricavato in mare, una bella quantità e qualità del prodotto viene smistata sotto bosco anziché su nastro.
Ormai andare a mangiare il pesce è divenuto un miraggio per le persone comuni, questo spiega il pessimo andamento della stagione".
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04/09/2008
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