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Una cena 'povera ma buona' per festeggiare il Santo Patrono

San Benedetto del Tronto | Nel giorno di San Benedetto Martire la Pro Loco del Presidente Calvaresi ha organizzato una cena con un menù tipico della tradizione marinara. Oltre duecento invitati tra soci, autorità civili e militari. Fa rumore l'assenza dell'Amministrazione Comunale

di Marco Braccetti

(Foto: A. Cellini)

Una cena per onorare le tradizioni sambenedettesi, proprio nel giorno del Santo Patrono. Lunedì 13 ottobre la Pro Loco ha festeggiato San Benedetto Martire presso il Ristorante ‘il Pescatore'. Oltre 200 persone hanno risposto all'invito del Presidente Marco Calvaresi e si sono lasciate coinvolgere in una serata che ha celebrato la sambenedettesità più autentica: quella che affonda le sue radici nelle tradizioni marinare.

E così il menù della cena stato concordato in collaborazione con i commercianti di Via Montebello, con Renato Novelli docente di Sociologia economica presso l'Università Politecnica delle Marche, Giuseppe Romani autore del romanzo storico "Benedetto", Francesco Vagnoni presidente del Coico e Giovanni D'Angelo preside dell'Istituto alberghiero. Oltre al buon gusto la serata è trascorsa nel segno della solidarietà. Infatti sono stati raccolti fondi per la Croce Rossa.

Dunque un appuntamento per riscoprire antichi sapori un po' dimenticati. "Anche i pescatori avevano buongusto", afferma Novelli, sottolineando la necessità di rompere un falso mito, ossia che la cucina povera sia cucina della mancanza: "I poveri avevano vero gusto e consapevolezza culinaria", ribadisce il professore. E leggendo il ricco menù della serata non possiamo che convenire con lui: per antipasti frittelletti, polipetti affogati, sgombro alla sambenedettese e fritto di "buatt", alici marinate, come primi minestra "vota cì" (brodo di "buatt" con spaghetti spezzati) e spaghetti ai tre massi (con sugo alle vongole e granchi), a seguire rombo truentum ed insalata di campo, per dolce la pizza sbattuta. Infine frutta della Valdaso, il tutto innaffiato da vino pecorino "La valle del sole".

Di tutto rispetto il tavolo delle autorità, che vedeva presenti, tra gli altri, i Consiglieri Comunali Bruno Gabrielli, Luca Vignoli e Libero Cipolloni, i Consiglieri Provinciali Pietro Colonnella e Pasqualino Piunti. Presenti anche rappresentanti di otto Comitati di Quartiere.

Anche le Forze dell'Ordine erano rappresentate ai massimi livelli con il Capitano dei Carabinieri Giancarlo Vaccarini, il Dirigente del Commissariato di P.S. Dr. Marco Fischetto, il Comandante della Capitaneria di Porto Luigi Forner e Raffaele De Chiara, Maggiore della Guardia di Finanza provinciale.

Solo un impegno tanto improvviso quanto improrogabile ha fatto si che il Vescovo Gervasio Gestori non abbia potuto prendere parte alla serata.

Invece nessun rappresentante per l'Amministrazione Comunale. Senza una motivazione apparente il governo cittadino si ostina a non riconoscere formalmente un'associazione come la Pro Loco, che dimostra di avere un peso sempre maggiore nella vita sociale e culturale della città. "Avevamo dato la nostra disponibilità al Comune per aiutare nell'organizzazione della Festa del Patrono e di quella della Madonna della Marina, ma non ci hanno mai considerato. La nostra disponibilità è finita ed abbiamo deciso di organizzarci di conseguenza", commenta amaro Calvaresi.

Tormando alla cronaca della serata, al tavolo d'onore non poteva mancare Sandro Donati, Assessore Regionale al Piceno e Presidente Provinciale della Croce Rossa, che in un breve saluto ha sottolineato l'importanza di eventi del genere: "che legano cultura, buon cibo e tradizione, il tutto nel segno della beneficenza. Mi auguro che questa cena diventi un appuntamento classico e che non perda mai il suo spirito sociale".

La Corale Padre Domenico Stella di San Benedetto ha allietato la serata con canti della tradizione sambenedettese. Immancabile l'ormai storica ‘Nuttate de lune': l'inno non ufficiale della Riviera delle Palme.

Ora i responsabili della Pro Loco stanno pensando di coinvolgere un gruppo di ristoranti della città. Nei prossimi mesi si vorrebbero creare dei menù ‘doc' all'insegna della vecchia cucina marinara: quella povera ma tanto buona.

14/10/2008





        
  



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(Foto: A. Cellini)
(Foto: A. Cellini)
(Foto: A. Cellini)
(Foto: A. Cellini)
(Foto: A. Cellini)
(Foto: A. Cellini)

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