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Lotta al punteruolo rosso. Marconi: "avviata la seconda fase sperimentale"

Grottammare | E' iniziata la fase successiva della sperimentazione che prevede il sezionamento della parte superiore delle 12 palme abbattute, presso la sede della Ecoservice a Castel di Lama, dove ricercatori e operatori Assam valuteranno gli effetti della cura.

di Stefania Serino

esemplare di Paysandisia archon

"Se l'intervento si rivelerà efficace allora avremo fatto bingo". Questo il commento un pò ironico dell'Assessore all'ambiente Giuseppe Marconi che ha annunciato l'avvio della seconda fase della sperimentazione adottata su 12 palme della riviera dove è stata riscontrata la presenza dello spietato 'punteruolo rosso', il famoso coleottero proveniente dall'Africa settentrionale che si è pienamente diffuso anche in Italia.

Tale fase prevede il sezionamento e l'analisi della parte superiore di ogni palma soggetta ad abbattimento dove è stata iniettata una soluzione chimico-biologica a base di nematodi che ha agito per una ventina di giorni circa.

L'assessore all'ambiente fa sapere che la suddetta fase è stata appena intrapresa presso la sede della Ecoservice a Castel di Lama dove la ditta specializzata, con la supervisione e l'ausilio di ricercatori universitari della Facoltà di Agraria di Ancona, nonchè di alcuni operatori Assam, e Marino Alesiani, funzionario del comune di Grottammare, provvederà a sezionare la cosiddetta 'testa' di ogni palma abbattuta, ovvero la parte che si estente per 2 metri in altezza, affinché si possa verificare il livello di efficacia dei metodi messi in atto per debellare i coleotteri attraverso la constatazione della loro presenza/assenza all'interno delle parti sezionate dagli esperti del settore.

Conclusa la fase di verifica, gli studiosi stileranno una casistica per valutare l'efficacia dell'intervento messo a punto e capire se la soluzione chimico - biologica a base di nematodi è stata vincente per combattere il problema.

In caso di fallimento, quale sarà il piano B?
"Qualora la sperimentazione risulti fallimentare - risponde Marconi - valuteremo altri metodi di intervento basati su soluzioni chimiche di altra entità. E' nell'interesse di tutti sperare nella riuscita del metodo sperimentale ancora in atto - aggiunge Marconi - poiché la soglia di attenzione resta alta, considerate le ulteriori tre segnalazioni pervenute presso l'assessorato all'ambiente che riguardano la infezione di altri tre esemplari palmizi di cui il primo situato presso la Strada Statale Adriatica, il secondo presente in un giardino di roprietà privata ed il terzo lungo la Val Tesino".

14/10/2008





        
  



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