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Operazione "scratch off": 27 denunce e 53.000 gratta e vinci sequestrati

Ascoli Piceno | Le Fiamme Gialle, dopo mesi di indagine, hanno sequestrato 53.000 tagliandi "Gratta e Vinci" falsi e denunciato 27 persone.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Ascoli Piceno, a seguito di complesse indagini avviate nel mese di luglio 2008, hanno portato a termine una brillante operazione di servizio che ha portato al sequestro, su tutto il territorio nazionale, di circa 53.000 tagliandi di lotteria istantanea, simili ai famosi "Gratta e vinci".

Gli approfondimenti investigativi sono stati intrapresi sulla scorta di un controllo effettuato presso un bar di Ascoli Piceno, dove i militari hanno notato la presenza di alcuni tagliandi che, pur caratterizzati da una veste grafica del tutto simile a quella dei noti "Gratta e vinci", risultavano sprovvisti del relativo logo. Gli accertamenti successivamente esperiti hanno permesso di appurare che, a partire dall'anno 2003, molti soggetti (in genere improvvisate case editrici, prive di qualsiasi struttura o con strutture create ad arte) hanno immesso sul mercato un gran quantitativo di tagliandi di lotteria istantanea con caratteristiche del tutto simili a quelle gestite dallo Stato, con dinamica del gioco del tipo "scratch off" (abrasione di vernice da appositi spazi per scoprire una combinazione di numeri e simboli), in concorrenza, dunque, con quelli gestiti, per conto dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, dal Consorzio Lotterie Nazionali, con sede in Roma.

Tuttavia, per aggirare il divieto di organizzare lotterie istantanee con erogazione di premi in denaro (esclusiva dello Stato), i soggetti suddetti hanno cercato di mascherare l'operazione da concorso a premio a scopo promozionale, sfruttando ad arte la relativa normativa. In una prima fase, il meccanismo consisteva infatti nell'abbinare al tagliando "scratch off" una cartolina recante una riproduzione artistica, al solo scopo di far credere al consumatore che l'importo pagato corrispondesse al prezzo della cartolina e non al pagamento di una posta in gioco necessaria per rendere funzionale la lotteria istantanea "allegata"; in una fase successiva, è stato abbandonato l'escamotage delle riproduzioni artistiche e sono stati creati dei tagliandi unici (quindi senza allegato) sui quali, oltre ad essere presente la parte con vernice abrasiva da cancellare, viene riportato un regolamento secondo il quale l'importo pagato dal consumatore corrisponderebbe non al prezzo necessario per partecipare alla lotterie istantanea, bensì al corrispettivo per l'acquisto di una ricarica on line (necessaria per comprare determinati beni su siti specializzati), di loghi per telefonino oppure di un annuncio on-line (consistente nella possibilità di avere, per un determinato periodo di tempo, la disponibilità di uno spazio su un sito internet a scopo pubblicitario): all'uopo, secondo le istruzioni, sarebbe stato necessario collegarsi a dei siti web che, tuttavia, in alcuni casi si sono rivelati inesistenti mentre, in altri, è risultato impossibile procedere alla registrazione.

Il tentativo di aggiramento del divieto è poi testimoniato dal fatto che i premi erogati in caso di vincita non corrispondono a somme di denaro bensì alla possibilità di ricevere altri tagliandi, ovvero buoni acquisto da spendere presso determinati esercizi convenzionati. Le indagini hanno tuttavia consentito di appurare che i premi minori (del valore fino a 100 euro) sono stati sempre erogati sotto forma di ulteriori tagliandi mentre i premi maggiori, da richiedersi mediante invio di lettera raccomandata alla società organizzatrice, non risultano essere mai stati erogati; in pratica, quindi, dietro un'apparenza formale rispettosa della legge, si nasconde una situazione sostanziale fraudolenta e lesiva del monopolio statale dei giochi ed idonea ad incidere, in maniera negativa, sulle entrate erariali. Nel consumatore vi è infatti non la convinzione di acquistare un prodotto in promozione ma quella di partecipare ad una lotteria istantanea anche perché, di solito, gli esercenti pongono in vendita soltanto i tagliandi del concorso - che dovrebbero invece essere ceduti gratuitamente - e non il bene promozionato.

L'operazione "Scratch off", coordinata dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno, si è articolata in numerose perquisizioni effettuate su tutto il territorio nazionale nei confronti dei "rivenditori al minuto", dei legali rappresentanti delle società organizzatrici del concorso, nonché di altri soggetti coinvolti a vario titolo ed ha portato al sequestro di circa 53.000 pezzi (tra i citati tagliandi tipo "Gratta e vinci", cartoline artistiche allegate ed altri tagliandi relativi a concorsi, dei quali l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ne aveva già dichiarato la cessazione) ed alla denuncia, a piede libero, di 27 persone per i reati di esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, truffa ai danni dello Stato in relazione a concorso vietato, frode nell'esercizio del commercio e prosecuzione di concorso a premio cessato.

 

22/10/2008





        
  



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