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Festa del 4 Novembre 2008: tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

Teramo | Giornata della Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate nel 90° anniversario della vittoria italiana che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. In memoria anche dei Caduti di Nassiriya. L’intervento del Prefetto Francesco Camerino.

di Nicola Facciolini

Si svolgono anche a Teramo, martedì 4 novembre 2008, le solenni celebrazioni pubbliche del "4 Novembre", Giornata dell'Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, nel 90° anniversario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale. La splendida ed epica vittoria che pose fine al primo conflitto mondiale cementò una nazione che per secoli era stata divisa ed immersa nelle proprie realtà ed interessi particolari.

Le celebrazioni avranno inizio alle ore 11 in piazza Martiri della Libertà con la fanfara dell'Associazione Nazionale Bersaglieri Sezione "E. Toti di Teramo, diretta dal Maestro Michele Furia. Le autorità civili, militari e religiose, le rappresentanze militari e civili, le Associazioni Combattentistiche, d'Arma e del Volontariato, le scolaresche ed i cittadini convergeranno in corteo verso i Tigli e il Monumento ai Caduti (opera di Crocetti) in Viale Mazzini, da Piazza Martiri della Libertà, preceduti dai Gonfaloni dei comuni aprutini.

L'Inno Nazionale di Mameli e le tradizionali canzoni patriottiche, animeranno tutto il percorso, da corso San Giorgio a Viale Mazzini, come invito alla cittadinanza per il giorno della memoria e della celebrazione. Una rappresentanza delle quattro Forze Armate sarà schierata in Viale Mazzini dove avverrà la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti, con la lettura del messaggio augurale del Presidente della repubblica e del Ministro della difesa, e la preghiera per la Patria. Parteciperà anche S.E. Mons. Michele Seccia, arcivescovo della Diocesi di Teramo-Atri.

Alle ore 17, presso la sala polifunzionale della provincia di Teramo, si terrà il seminario storico con una relazione introduttiva del prefetto di Teramo, Francesco Camerino, e gli interventi del prof. Piero Nicola Di Girolamo dell'Università di Teramo, della dott.ssa Claudia Castracane, direttore dell'Archivio di Stato a Teramo e del dott. Luidi Ponziani, direttore della biblioteca provinciale "M. Delfico". Dove alle ore 18 si terrà l'inaugurazione della mostra "1915-1918. Novantesimo anniversario della vittoria. Documenti e cimeli dell'Abruzzo teramano". Alle 18:30 esibizione del Coro alpino "Stella del Gran Sasso" di Isola G.S. (Te), a cura dell'Associazione Nazionale Alpini - Sez. Abruzzo, diretto dal M° Giacomo Sfrattoni.

La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è la Giornata del nostro cammino unitario e della nostra solidarietà verso i popoli in difficoltà; è la festa delle Forze della Pace e della Sicurezza. Dei nostri soldati e, soprattutto, dei nostri giovani, nella speranza che sappiano non solo conservare l'unità e la pace ma che sappiano alimentarle sempre più. "Ben 90 anni fa i soldati italiani, attestandosi sul Piave - ricorda il prefetto Camerino - si apprestavano a portare a compimento l'unificazione dell'Italia, trasformando in realtà storica il grande progetto della comunione di tutti gli italiani su un unico territorio". Una festa che deve essere valorizzata, una solennità che in poche altre occasioni si ripete uguale, per onorare i nostri caduti in guerra, per ricordare l'unità nazionale e per festeggiare le forze armate. "Celebriamo le radici storiche dell'Italia unita e quanti - spiega il prefetto Camerino - in armi hanno reso servigio alla nazione con dedizione, amor patrio e spirito di sacrificio, per garantire le conquiste di un'Italia libera e democratica, non dimenticando tutti gli italiani che hanno donato la loro vita per il bene della Patria e per assicurare la pacifica convivenza civile fra le nazioni".

Celebriamo e commemoriamo con rispetto e dolore quanti soffrirono, militari e civili, durante i lunghi anni del conflitto. "La gratitudine della Patria, vada verso coloro che con la loro vita, i loro sacrifici, le loro sofferenze, lottarono per creare una Italia unita, libera e democratica". Con un sentito pensiero ai Caduti di Nassiriya. L'occasione va colta anche per ricordare tutti i militari caduti, anche recentemente, nelle diverse missioni che le nostre forze armate compiono nel mondo. Sono ancora tante le guerre combattute nel mondo. Ma se i conflitti possono essere individuati ed è quindi possibile determinare le opzioni per la loro risoluzione, ciò che minaccia direttamente noi - il terrorismo internazionale - è così indefinibile, imprevedibile, indifferente alle nostre ragioni, che ci viene chiesto un nuovo, intenso, attento impegno. Nel mondo intero l'ONU, la Nato, alcune alleanze di Stati democratici si stanno prodigando in interventi che si possono definire di pubblica sicurezza internazionale. Al momento l'Italia si distingue tra gli Stati del mondo, per numero di missioni in corso e di uomini impiegati. In questo straordinario intento, le nostre Forze Armate sono esemplari. I nostri ragazzi, gli ufficiali che li guidano, i comandanti che sovrintendono alle varie operazioni, dimostrano al mondo intero il loro valore. Ciò è motivo di orgoglio per noi tutti ma anche una sicurezza per il futuro della nostra democrazia.

Non celebriamo qualcosa di astratto e lontano dal sentire comune. Come ogni anno, torniamo a porre l'accento su quello che, fuori di retorica, può essere definito come il bene supremo collettivo: l'unità nazionale. Che, così come viene intesa, non è un mero bene da salvaguardare: se così fosse, non avrebbe senso ormai in questa epoca e in questa terra nella quale nuovi popoli, nuove etnie, nuove culture, nuove esigenze, nuove richieste entrano in gioco. Quando parliamo di unità, dobbiamo riferirci alla cifra che dà sostanza alla nostra convivenza e che da essa si alimenta. L'unità, insomma, non intesa come una parola evocativa o come un sentimento cui aspirare: l'unità della nostra nazione va concepita e attuata come un avvenimento reale, come tensione cui proiettarsi.

Abbiamo una identità, siamo davvero "popolo" con una comune storia, con un comune sentire, con comuni valori; il nostro cammino verso il progresso e verso il domani procede lungo una strada segnata dalla storia e nella quale vogliamo continuare a stare. L'unità di un popolo non è il collante ma è il sentiero sul quale procedere, in riferimento a regole e valori ben precisi. In questo senso un pensiero ed un ringraziamento forti la esprimiamo alle Istituzioni che garantiscono nella massima accezione, la democrazia e la civile convivenza. Nell'auspicio che in tutti sia sempre presente l'amore per la nostra Patria, non come mezzo di un egoistico nazionalismo, ma come l'espressione di una comune fratellanza e di una identità collettiva. Tutti i Cittadini sono invitati a partecipare.

Viva l'Italia, Viva le Forze armate.

I Caduti di Nassiriya (Irak, 12 novembre 2003), Tenente Massimiliano FICUCIELLO Luogotenente Enzo FREGOSI Aiutante Giovanni CAVALLARO Aiutante Alfonso TRINCONE Maresciallo Capo Alfio RAGAZZI Maresciallo Capo Massimiliano BRUNO Maresciallo Daniele GHIONE Maresciallo Filippo MERLINO Maresciallo Silvio OLLA Vice Brigadiere Giuseppe COLETTA Vice Brigadiere Ivan GHITTI Appuntato Domenico INTRAVAIA Carabiniere Scelto Horatio MAIORANA Carabiniere Scelto Andrea FILIPPA Caporal Maggiore Emanuele FERRARO Caporale Alessandro CARRISI Dottor Stefano ROLLA Signor Marco BECI.

29/10/2008





        
  



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