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"L'altra Idea sulla Scuola" Parte seconda

San Benedetto del Tronto | La vita è bella perchè è varia e così le idee diverse non dovrebbero produrre gli scontri dei giovani studenti.

di Prometeo

Nel mio articolo di ieri, ho riportato l'"altra idea sulla scuola" secondo quelli che stanno sostenendo la nuova riforma. Ieri si è parlato del Maestro unico.
Mi è sembrato giusto offrire una visione opposta a quella pubblicata da alcuni giorni a firma di Giuditta Castelli, decisamente critica su quello che l'attuale governo sta proponendo in materia e che proprio ieri ha ottenuto l'approvazione diventando Legge.

Le Tv ci mostrano scontri tra studenti di opposte fazioni, e questo un po' turba, soprattutto per il fatto che sia divenuta proprio la Scuola il terreno dello scontro.
Certo è che qualcuno, ad arte, ha intenzionalmente acceso i toni sul contenuto di una riforma che proprio tanti di quei giovani non sanno neppure cosa andrà a modificare.

C'è chi, dalle nostre parti (Spinetoli), ha coinvolto a tal punto i bambini da essere tacciato di sfruttamento e addirittura provocare un esposto al Provveditorato agli studi da parte del consigliere regionale Guido Castelli.
Da parte mia riporto il resto del volantino che sta circolando sulle piazze italiane distribuito da chi la pensa in modo diverso dalla Sig. Giuditta.

PERCHÉ L'EDUCAZIONE CIVICA
Lo studio dell'educazione civica, mira a ridare alla scuola la sua funzione educativa. Conoscere i principi costituzionali è utile per l'educazione degli studenti italiani e per meglio integrare gli studenti stranieri e le loro famiglie: a scuola i ragazzi devono imparare a diventare dei cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri. Nell'educazione civica rientrano anche l'educazione
ambientale, l'educazione a tenere corretti stili di vita e l'educazione stradale: per consentire a ogni studente di diventare più consapevole delle proprie responsabilità.

PERCHÉ I VOTI IN PAGELLA INVECE DEI GIUDIZI
Negli ultimi anni i giudizi erano diventati confusi, pieni di termini fumosi, incomprensibili, un giro di parole che portava l'attenzione al profilo psicologico invece di dire con chiarezza il livello di preparazione del singolo studente. Il ritorno ai voti è un elemento di chiarezza, che misura in maniera precisa il profitto conseguito nelle singole materie, in modo che le famiglie possano meglio valutare come sta andando loro figlio e meglio sostenerlo. Il voto è un elemento di ordine, di semplicità perché misura in modo immediatamente comprensibile il risultato: un 5 è un 5, un 7 è un 7.

PERCHÉ IL VOTO IN CONDOTTA
Gli studenti saranno valutati non solo in base ai risultati conseguiti nelle singole discipline, ma anche in riferimento ai comportamenti che avranno tenuto in classe e a scuola. Nei casi di grave insufficienza nella condotta l'alunno non sarà ammesso all'anno successivo. Il voto in condotta serve a ribadire che la scuola non è solo un luogo dove si apprendono competenze ma anche un luogo educativo: è un deterrente contro il bullismo e dice con chiarezza che non è con il lassismo e il buonismo che si aiutano i ragazzi a migliorare e a capire che la scuola, come la vita, esigono impegno e dedizione.

30/10/2008





        
  



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