Varianti contro il commercio 'tradizionale'? Grottammare Futura non ci stà
Grottammare | Si preannuncia un consiglio comunale infuocato quello indetto per il 30 ottobre dove passerà al vaglio dell'assise civica una variante al PRG relativa ad un centro commerciale in zona Tesino Nord. Grottammare Futura: "chi tutela i negozi di quartiere?"
Sandro Mariani
Dall'Associazione culturale Grottammare Futura si riceve e pubblica fedelmente quanto segue:
"L'amministrazione porta all'approvazione del consiglio Comunale del 30 ottobre 2008 una variante al PRG che riguarda una zona commerciale in zona Tesino Nord.
Si tratta dei negozi in via di completamento siti in prossimità della rotatoria sulla Statale Adriatica.
Per i tre spazi commerciali esistenti (privi di finiture e maI entrati in esercizio) di circa 330 mq cadauno viene richiesta la trasformazione in un unico locale di circa 1000 mq con destinazione a supermercato.
Questa trasformazione è in contrasto con il Piano Regolatore vigente, cioè il Piano Regolatore approvato nel 1998 da una amministrazione comunale che annoverava tra i suoi componenti molte delle teste presenti nella amministrazione attuale. Ma allora, nel PRG del 1998, si stabilì di non concedere più spazi destinati a supermercati, alla grande distribuzione poiché si ritenne che quelli già insediati fossero sufficienti per la città e perché si riteneva necessario tutelare, mantenere e incrementare la presenza dei cosiddetti Centri commerciali naturali, del negozio di quartiere e della loro "funzione sociale".
E' proprio a causa della concorrenza della grande distribuzione che tutte le forme di commercio tradizionale hanno subito una grave crisi, che le ha fortemente ridimensionate nel numero, favorendo la "desertificazione" dei centri urbani e l'impoverimento della vita commerciale dei paesi.
Oggi, nel 2008, molti degli stessi amministratori di allora decidono di portare all'approvazione una variante richiesta dall'impresa di costruzioni proprietaria dell'immobile.
Cosa è cambiato da allora? Grottammare ha bisogno di un nuovo centro commerciale e delle ripercussioni che il suo insediamento comporterà? Ripercussioni sulla già asfittica vitalità della piccola distribuzione, sulla già problematica circolazione stradale sulla Statale Adriatica.
Ci si chiede inoltre: non costituisce l'accoglimento di questa richiesta il precedente a cui altri potrebbero appellarsi per avanzare richieste analoghe? Con quale criterio verrebbe negato a Tizio quello che è stato concesso a Caio?
Ricordiamo inoltre che, nell'inverno scorso, l'ex Arena, azienda chiusa, concordò con l'assessorato provinciale ed il comune di Grottammare di porre in mobilità (invece di licenziare) gli operai a patto che lo stabilimento potesse essere riconvertito in centro commerciale per la distribuzione di prodotti tipici (chissà quanto alte sarebbero state le montagne di olive all'ascolana e di ciasculi che il capannone avrebbe potuto contenere...).
E' notizia di questi giorni che la ditta Arena ha depositato in comune il progetto preliminare per la realizzazione di un nuovo stabilimento con prerogative esclusivamente commerciali.
Ma mentre con solerzia l'amministrazione comunale si accinge ad approvare la nascita di un nuovo mega supermercato, la regione Marche intende promuovere la diffusione dei "Centri commerciali naturali" finanziando piccole e medie imprese e agevolando gli investimenti di comuni marchigiani: complessivamente 2 milioni e 900 mila euro per il triennio 2007-2009. Il provvedimento è stato varato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore Vittoriano Solazzi.
"Il Progetto strategico della Regione Marche - evidenzia l'assessore al Commercio, Vittoriano Solazzi - mira a promuovere le forme di commercio tradizionale che hanno subito un durissimo processo di ridimensionamento e ristrutturazione sotto il peso della concorrenza operata dalla grande distribuzione.
È necessario agevolare il sistema distributivo al dettaglio, sfruttando le potenzialità offerte dal contesto urbano. Il Progetto presentato al Ministero si inserisce nel quadro delle iniziative pubbliche e private che cercano di contrastare i fenomeni di desertificazione dei centri urbani, incentivando la costituzione dei Centri commerciali naturali. Centri rappresentati, soprattutto in un territorio come quello marchigiano, dall'insieme di vie, piazze e quartieri in cui si sono storicamente addensati i servizi alla città e la vita commerciale dei paesi.
Con la loro diffusione vogliamo restituire ai cittadini il piacere di fare shopping in un ambiente familiare, all'aria aperta, con una cura e un'attenzione personalizzate". (dal Quotidiano.it del 27/10/2008).
Parole sante".
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30/10/2008
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