Il Corvo ha riaperto le ali
Fermo | Con un gran goal ad un minuto dal termine Luigi Corvo ha deciso il derby con il Petritoli. Una rete preziosa, la seconda in stagione, che ha regalato tre punti importantissimi alla classifica dei gialloblu, ora soli al quarto posto.
di Walter Carelli
Luigi Corvo, nato Napoli il 6 maggio 1976
Colella ruba il pallone ad un difensore locale e lancia lungo verso l'area. Corvo colpisce di prima intenzione e la palla muore in fondo al sacco. L'eroe della vittoria di Petritoli è proprio lui, Luigi Corvo da Napoli. Attaccante, trentadue anni, 181 centimetri per 73 chilogrammi.
Seconda rete in campionato. Dopo la prima contro la Vis Carassai era andato ad abbracciare il mister che viveva un momento difficile, sabato corsa sfrenata verso i tifosi. Si sente già canarino o è la sua passione napoletana che viene fuori? A Fermo sto alla grande, ho trovato il paradiso, resterei qui a vita. L'organizzazione societaria e il pubblico rendono questa piazza di categoria superiore, veramente nulla da invidiare ai team professionistici. L'allenatore è molto competente. Poi il gruppo è unito, compatto, composto da persone pulite, sincere. Mai mi era capitato prima in carriera di far parte di un insieme di persone tanto legate. D'altronde se così non fosse stato non saremmo riusciti a venire fuori dall'avvio difficoltoso della stagione.
Mister derby, ci racconta allora come ha trovato il suo "paradiso"? Partiamo da lontano. Sono cresciuto nel settore giovanile della Campania Puteolana e ho vissuto le mie stagioni migliori in serie C con Ischia, Casarano, La Spezia e Tricase. Anche se l'anno scorso sono stato tesserato con il Marolo, una compagine di Eccellenza, è praticamente un anno e mezzo che sono fermo. Dopo la scomparsa di mia mamma avevo deciso di chiudere con il calcio e mi sono trasferito a San Benedetto del Tronto. Poi un mio amico, Andrea Carboni, difensore della Sangiustese, mi ha parlato dell'opzione Fermana. Sono venuto in prova quest'estate e sono stato tesserato.
E ora si trova a giocarsi il posto ogni domenica con attaccanti del calibro di Gibbs, Cazzella e Pantone. Sono tranquillo, anche quando non parto dall'inizio. Ho tanta voglia di recuperare il periodo in cui non ho giocato. Siamo in quattro per due posti. Meglio per la squadra se c'è concorrenza, se bisogna sudarsi la maglia per entrare nell'undici titolare. Mi fa piacere sottolineare il rapporto di lealtà che si è instaurato. Chi rimane fuori non smette mai di incoraggiare chi scende in campo e quando qualcuno segna è sommerso dall'abbraccio di tutti gli altri. Siamo un gruppo unito che vuole solo il bene della Fermana e che crede di poter raggiungere il proprio obiettivo.
L'Atletico Piceno è avvisato.
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12/11/2008
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