150 anni della Unità d'Italia: Consiglio comunale aperto alle ore 16 per entrare nella Storia.
Civitella del Tronto | Storici, politici e cittadini spingeranno perchè l'ex fortezza borbonica faccia parte delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia. La Fortezza della Civitas Fidelissima è una delle opere di ingegneria militare più imponenti in Europa.
di Nicola Facciolini
Festa de lo Governatore
Viviamo la Storia ogni giorno, ossia camminiamo letteralmente su tesori inestimabili, quasi sempre senza comprenderne la portata e la valenza. La festa dei "150 anni dell'Unificazione d'Italia" è sicuramente un'occasione molto importante per riconsegnare a Civitella del Tronto (Te) il giusto ruolo nel processo di unificazione d'Italia, attraverso la partecipazione attiva alle celebrazioni legate all'evento, in programma nel 2011.
Magari coivolgendo anche lo staff scientifico di Alberto Angela per arricchire il programma "Ulisse" dedicato anche ai fasti del Regno delle Due Sicilie. Sono in molti a scommettere sulla seduta straordinaria di Consiglio comunale di Civitella del Tronto, aperta a tutti per la volontà di rendere partecipi cittadini e autorità al significativo momento storico che verrà rievocato e analizzato. Il Consiglio comunale "aperto" è in programma sabato 8 novembre, alle 16, nella sala Consiliare del Municipio.
Autorità, politici, storici, media e cittadini sono stati invitati a intervenire anche per l'assoluta originalità dell'iniziativa, dovuta al ruolo sostenuto da Civitella del Tronto proprio all'epoca di fatti così importanti per l'Italia tutta. Ospiti del Consiglio saranno anche una delegazione delle città di Gaeta e di Messina.
Civitella, attraverso l'iniziativa di domani, vuole sottolineare a livello nazionale il ruolo sostenuto proprio nel processo di unificazione d'Italia ed essere inserita nel calendario di eventi e manifestazioni la cui valutazione e predisposizione è affidata a un Comitato dei Ministri per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, attraverso una "Struttura di missione", istituito nel 2007.
Civitella (dopo Messina e Gaeta) è stata l'ultima roccaforte borbonica a cadere (20 marzo 1861). Quando venne proclamata l'unità d'Italia (14 marzo 1861), a Civitella sventolava ancora la bandiera borbonica. Cavour era particolarmente preoccupato da tale situazione. Quando gli arrivò il telegramma nel quale gli si annunciava che Civitella era caduta, tirò un sospiro di sollievo ed immediatamente telegrafò alle cancellerie inglese e francese : "dopo quattro giorni di un fuoco vivisssimo la Piazza di Civitella del Tronto si è arresa al Generale Mezzacapo".
Già nel 1559 Civitella - come ricordano al Comune di Civitella - la quale aveva resistito all'assedio dei francesi del Duca di Giusa, aveva meritato dal re di Spagna Filippo II l'appellativo di "Fidelissima". La fortezza di Civitella (il cui centro storico il 16 maggio del 2008 è stato inserito nei borghi più belli d'italia), con i suoi 25.000 mq. è la seconda in Europa per grandezza (dopo Salisburgo) e conta circa 43.000 visite l'anno. La parte iniziale del monumento è in fase di restauro. Durante tali lavori, che saranno conclusi prima dell'estate 2009, sono stati fatti dei ritrovamenti giudicati particolarmente interessanti dalla Sovraintendenza (per esempio stemma aragonese raffigurante un leone).
Non solo. La splendida fortezza di Civitella del Tronto ospita ogni anno, in primavera, i Tradizionalisti cattolici in una manifestazione storico-rievocativa squisitamente sui generis che ottiene il patrocinio della Regione Abruzzo. La Fortezza della "Civitas Fidelissima" è una delle opere di ingegneria militare più imponenti sorte sul territorio italiano. Con i suoi 500 metri di lunghezza e i 25mila metri di superficie complessiva, è una delle piazzeforti più grandi d'Europa.
Il raduno dei Tradizionalisti si svolge da oltre 30 anni a Civitella, l'ultima roccaforte del Regno delle Due Sicilie ad arrendersi (ma non a capitolare!) e solo per volontà del sovrano Francesco, dopo una strenua resistenza durata mesi, alle truppe sardo-piemontesi non ancora "italiane", alla vigilia della proclamazione del Regno d'Italia. La manifestazione, come ogni anno, viene organizzata dalle riviste tradizionaliste "Controrivoluzione" e "La Tradizione Cattolica".
Nei tre giorni di raduno sono previsti convegni, messe in rito romano antico e in rito tridentino, la sfilata dei figuranti in uniforme borbonica verso la fortezza, con l'alzabandiera del vessillo delle Due Sicilie e l'esecuzione dell'inno borbonico di Paisiello che sarà suonato dalla banda di Civitella. Bruno Martelli, "storico" presidente del "Progetto Fortezza e Territorio" e direttore del Museo Regionale di Civitella del Tronto, classificato di Categoria "1" dalla Regione Abruzzo, ricorda con viva commozione:"La campana-faro Maria Fedelissima della Fortezza, è stata messa lassù, vicino al cannone, nel 1980 quando i lavori di restauro erano ancora in corso. In paese non sapevano cosa farsene: era un pezzo di bronzo immobile.
Dissi di metterla sulla piazzaforte ma non ha mai funzionato. Poi abbiamo costituito un comitato insieme ad alcuni teramani (l'Avv. Nittoli, il gioielliere Graziani ed altri) e raccolto dei fondi per metterci un orologio. Così ora suona a Mezzogiorno e alle ore 17, tutti i giorni: naturalmente ho la chiave e la posso far suonare quando voglio". La campana è stata fusa negli anni '70 dai Fratelli Marinelli in Molise.
"A Civitella, negli anni della mia gioventù, un generale teramano, Riccardi, ogni anno in primavera era solito organizzare la Festa del Nastro Azzurro. Sul dorso della campana sono cesellati gli stemmi di tutte le associazioni che hanno contribuito a finanziarne la realizzazione: Lions, Rotary, Provincia di Teramo ed altri. Dopo la scomparsa di Riccardi, quella festa non è si è più svolta e la campana è rimasta per 10 lunghi anni nella piazza di Civitella sopra un palco provvisorio, in attesa della sua collocazione definitiva".
In attesa del ritorno della Festa de lo Governatore, quande l'erario e i tempi lo consentiranno.
Magari coivolgendo anche lo staff scientifico di Alberto Angela per arricchire il programma "Ulisse" dedicato anche ai fasti del Regno delle Due Sicilie. Sono in molti a scommettere sulla seduta straordinaria di Consiglio comunale di Civitella del Tronto, aperta a tutti per la volontà di rendere partecipi cittadini e autorità al significativo momento storico che verrà rievocato e analizzato. Il Consiglio comunale "aperto" è in programma sabato 8 novembre, alle 16, nella sala Consiliare del Municipio.
Autorità, politici, storici, media e cittadini sono stati invitati a intervenire anche per l'assoluta originalità dell'iniziativa, dovuta al ruolo sostenuto da Civitella del Tronto proprio all'epoca di fatti così importanti per l'Italia tutta. Ospiti del Consiglio saranno anche una delegazione delle città di Gaeta e di Messina.
Civitella, attraverso l'iniziativa di domani, vuole sottolineare a livello nazionale il ruolo sostenuto proprio nel processo di unificazione d'Italia ed essere inserita nel calendario di eventi e manifestazioni la cui valutazione e predisposizione è affidata a un Comitato dei Ministri per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, attraverso una "Struttura di missione", istituito nel 2007.
Civitella (dopo Messina e Gaeta) è stata l'ultima roccaforte borbonica a cadere (20 marzo 1861). Quando venne proclamata l'unità d'Italia (14 marzo 1861), a Civitella sventolava ancora la bandiera borbonica. Cavour era particolarmente preoccupato da tale situazione. Quando gli arrivò il telegramma nel quale gli si annunciava che Civitella era caduta, tirò un sospiro di sollievo ed immediatamente telegrafò alle cancellerie inglese e francese : "dopo quattro giorni di un fuoco vivisssimo la Piazza di Civitella del Tronto si è arresa al Generale Mezzacapo".
Già nel 1559 Civitella - come ricordano al Comune di Civitella - la quale aveva resistito all'assedio dei francesi del Duca di Giusa, aveva meritato dal re di Spagna Filippo II l'appellativo di "Fidelissima". La fortezza di Civitella (il cui centro storico il 16 maggio del 2008 è stato inserito nei borghi più belli d'italia), con i suoi 25.000 mq. è la seconda in Europa per grandezza (dopo Salisburgo) e conta circa 43.000 visite l'anno. La parte iniziale del monumento è in fase di restauro. Durante tali lavori, che saranno conclusi prima dell'estate 2009, sono stati fatti dei ritrovamenti giudicati particolarmente interessanti dalla Sovraintendenza (per esempio stemma aragonese raffigurante un leone).
Non solo. La splendida fortezza di Civitella del Tronto ospita ogni anno, in primavera, i Tradizionalisti cattolici in una manifestazione storico-rievocativa squisitamente sui generis che ottiene il patrocinio della Regione Abruzzo. La Fortezza della "Civitas Fidelissima" è una delle opere di ingegneria militare più imponenti sorte sul territorio italiano. Con i suoi 500 metri di lunghezza e i 25mila metri di superficie complessiva, è una delle piazzeforti più grandi d'Europa.
Il raduno dei Tradizionalisti si svolge da oltre 30 anni a Civitella, l'ultima roccaforte del Regno delle Due Sicilie ad arrendersi (ma non a capitolare!) e solo per volontà del sovrano Francesco, dopo una strenua resistenza durata mesi, alle truppe sardo-piemontesi non ancora "italiane", alla vigilia della proclamazione del Regno d'Italia. La manifestazione, come ogni anno, viene organizzata dalle riviste tradizionaliste "Controrivoluzione" e "La Tradizione Cattolica".
Nei tre giorni di raduno sono previsti convegni, messe in rito romano antico e in rito tridentino, la sfilata dei figuranti in uniforme borbonica verso la fortezza, con l'alzabandiera del vessillo delle Due Sicilie e l'esecuzione dell'inno borbonico di Paisiello che sarà suonato dalla banda di Civitella. Bruno Martelli, "storico" presidente del "Progetto Fortezza e Territorio" e direttore del Museo Regionale di Civitella del Tronto, classificato di Categoria "1" dalla Regione Abruzzo, ricorda con viva commozione:"La campana-faro Maria Fedelissima della Fortezza, è stata messa lassù, vicino al cannone, nel 1980 quando i lavori di restauro erano ancora in corso. In paese non sapevano cosa farsene: era un pezzo di bronzo immobile.
Dissi di metterla sulla piazzaforte ma non ha mai funzionato. Poi abbiamo costituito un comitato insieme ad alcuni teramani (l'Avv. Nittoli, il gioielliere Graziani ed altri) e raccolto dei fondi per metterci un orologio. Così ora suona a Mezzogiorno e alle ore 17, tutti i giorni: naturalmente ho la chiave e la posso far suonare quando voglio". La campana è stata fusa negli anni '70 dai Fratelli Marinelli in Molise.
"A Civitella, negli anni della mia gioventù, un generale teramano, Riccardi, ogni anno in primavera era solito organizzare la Festa del Nastro Azzurro. Sul dorso della campana sono cesellati gli stemmi di tutte le associazioni che hanno contribuito a finanziarne la realizzazione: Lions, Rotary, Provincia di Teramo ed altri. Dopo la scomparsa di Riccardi, quella festa non è si è più svolta e la campana è rimasta per 10 lunghi anni nella piazza di Civitella sopra un palco provvisorio, in attesa della sua collocazione definitiva".
In attesa del ritorno della Festa de lo Governatore, quande l'erario e i tempi lo consentiranno.
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08/11/2008
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