Si è concluso nella tarda mattinata di mercoledì 10 dicembre il ‘triduo' d'incontri tra l'Amministrazione Comunale ed i rappresentanti di categoria. Tre incontri per discutere del nuovo Piano di Spiaggia diviso in tre ‘capitoli': chalet storici, chalet di facile rimozione e Via San Giacomo. E proprio di Via San Giacomo si è parlato nell'incontro in questione al quale erano presenti, tra gli altri, Paolo Perazzoli (Confesercenti) ed Enrica Ciabattoni (Confcommercio) che al termine del summit si sono soffermati con i giornalisti che aspettavano fuori dall'ufficio del Sindaco ed hanno fatto il punto della situazione.

Prendendo spunto da Riccione (per approfondimenti vedasi l'articolo correlato) i tecnici del Comune hanno prospettato la realizzazione di un tunnel sotto la sabbia. La zona interessata dall'opera (che nei piani originali prevederebbe anche una riqualificazione del tratto superficiale) è quella che va dalla Rotonda di Porto d'Ascoli sino ai confini con il Parco Naturale della Sentina.

Secondo gli esperti degli uffici tecnici comunali il tratto sotterraneo sarebbe utile per creare nuovi spazi per i parcheggi o, in alternativa, per realizzare un tratto di strada interrata utile per snellire il traffico in superficie. Entrambe le ipotesi però sono state categoricamente bocciate dai rappresentanti sindacali, dimostratisi quanto mai uniti nel disapprovare la proposta formulata dagli addetti ai lavori del Comune.

"Non è un'ipotesi fattibile dal punto di vista economico - afferma Perazzoli - ma soprattutto si tratta di un'opera troppo invasiva che rischia di essere bocciata dal Demanio Marittimo". Ricordiamo infatti che l'intero Piano di Spiaggia prima di poter essere operativo (si parla dell'estate 2010) dovrà passare al vaglio di altri enti, tra cui la Provincia di Ascoli ed, appunto, il severo Demanio Marittimo.

"Non possiamo fare paragoni con Riccione, è una realtà completamente diversa dalla nostra - taglia corto Perazzoli - da noi una soluzione del genere è inattuabile". Ad esempio nella città romagnola gli stalli sotterranei sono stati acquistati dagli alberghi soprastanti che li offrono come servizio ad i loro clienti. Ma le grandi strutture alberghiere di Riccione non sono neanche lontanamente avvicinabili con quelle presenti in Via San Giacomo. Le prime sono perlopiù 4 o 5 stelle aperti tutto l'anno e dalla grande disponibilità economica; quelli della Riviera delle Palme sono attività a conduzione familiare che non possono permettersi di spendere cifre considerevoli per acquistare dei posti macchina per i loro clienti.

"La nostra proposta è che Via San Giacomo venga sistemata in superficie, che la circolazione dei veicoli venga limitata solo per il carico/scarico delle merci e che si crei un percorso ciclo-pedonale", continua l'ex Sindaco. Altro nodo discordante dell'incontro riguarda l'avanzamento delle strutture sulla spiaggia. Il comune prevede che esse possano avanzare fino a 13 metri, mentre i concessionari rispondono dicendosi disponibili, purché non si superino i 6 metri.

"I tecnici comunali hanno ascoltato le nostre richieste e le nostre proposte e si sono presi del tempo per formulare altre ipotesi. Al momento non sappiamo quando torneremo ad incontrarci", dichiara in conclusione la rappresentante di Confcommercio Ciabattoni.