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14 gennaio 2009 Parlamentari in piazza con Israele per la libertà contro il terrorismo.

Teramo | Il negoziato di Pace deve andare avanti ma Hamas deve riconoscere il diritto di Israele all’esistenza. Per il prossimo 14 gennaio l'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele ha convocato una manifestazione che si terrà dinanzi a Montecitorio.

di Nicola Facciolini

Il negoziato di Pace deve andare avanti ma condizione essenziale è che Hamas  riconosca il diritto di Israele all'esistenza. Per il prossimo 14 gennaio l'Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Israele ha convocato una manifestazione che si terrà dinanzi a Montecitorio (Roma) nella forma di una maratona oratoria, a partire dalle ore 18:30.

Per la prima volta, dall'interno del Parlamento - e da una organizzazione che rappresenta tutti i partiti presenti in Parlamento - prende le mosse una manifestazione di piazza, alla quale invitiamo caldamente i cittadini, sulla parola d'ordine: "Con Israele, per la libertà, contro il terrorismo". Infatti, lungo il confine di Israele passa una frontiera che è anche la nostra: quella che separa la democrazia dalla violenza, la libertà dall'intolleranza.

Il PdL dà pieno sostegno alla posizione del ministro Frattini e del governo che pensa a una tregua bilaterale. Non è possibile che Israele si fermi nella difesa, se Hamas continua a lanciare missili da zone di Gaza dove vivono civili, quasi esponendoli alla reazione di Israele. E' evidente che in questo modo Hamas persegua una finalità di terrorismo. Come ha detto il ministro Frattini non si può tornare allo status quo ante, bisogna perciò disarmare i terroristi.

Difendiamo Israele, unica democrazia multietnica in Medio Oriente, e il diritto dei Palestinesi alla vita in uno Stato democratico multietnico ed amico di Israele. Vogliamo Israele e la Palestina nella Unione Europea e nella NATO. Sosteniamo la democrazia di Israele e la sua economia.

"La proposta di boicottare negozi di proprietà di cittadini di religione ebraica è un grave atto di antisemitismo. Una proposta indecente che ci riporta agli anni bui delle leggi razziali. Un episodio sconcertante che necessita di una reazione sdegnata ed immediata. Esorto tutti i cittadini italiani ad acquistare prodotti presso tutti quegli esercizi che qualche irresponsabile vorrebbe boicottare. Un segno tangibile di solidarietà per denunciare la follia e la stupidità di questo boicottaggio volgare e pericoloso." Lo ha affermato Michaela Biancofiore, segretario della Commissione Affari Esteri e componente del Direttivo del Gruppo del Pdl alla Camera.

Dunque, adesione totale allo Stato di Israele e di Palestina. Siamo per la vita e la democrazia e il diritto di Israele ad esistere ed a difendersi da qualsiasi aggressione: tutti i nazismi-fascismi-comunismi-terrorismi fondamentalisti vanno sconfitti. La politica del doppio forno ci disgusta: ne sentiremo, leggeremo e vedremo delle belle nel Giorno della Memoria. Vogliamo lo Stato di Israele nell'Alleanza Atlantica e la nascita dello Stato di Palestina alleato di Israele.

Dopo otto anni di attacchi missilistici e il rifiuto da parte di Hamas di rinnovare la tregua, Israele ha deciso di fare ciò che qualsiasi altro Stato avrebbe fatto da tempo: difendere i suoi cittadini, cercare di fermare il continuo attacco proveniente da Gaza, cambiare la situazione sul terreno così da garantire il proprio diritto alla sicurezza. Il conflitto è sempre doloroso: auspichiamo la fine delle sofferenze dei civili innocenti da ambo le parti e sosteniamo l'Italia nel suo sforzo umanitario. Ma non possiamo fare a meno di notare come questo scontro sia reso particolarmente duro a causa dell'uso di civili come scudi umani da parte di Hamas. Resta in noi la speranza che da questo conflitto possa uscire un Medioriente meno tormentato dall'odio integralista e meglio predisposto alla pace.

Hamas è un gruppo terroristico particolarmente distruttivo, come riconosciuto dalla stessa Unione Europea. Esso non rappresenta solo se stesso: i suoi stretti rapporti con l'Iran, la Siria e gli Hezbollah e la presenza a Gaza di Al Qaeda rendono questo confronto un episodio decisivo nella guerra delle democrazie contro il terrorismo. Tutti noi speriamo che presto si ritorni a una situazione di quiete, ma proprio per questo pensiamo che sia indispensabile evitare che Hamas torni a bombardare i cittadini israeliani e che cessi la sua politica di esportazione dell'odio e dell'intolleranza. Per questo l'Associazione parlamentare di Amicizia Italia-Israele ha promosso una manifestazione "con Israele, per la libertà, contro il terrorismo".

La manifestazione si terrà, nella forma di una maratona oratoria, mercoledì 14 gennaio dalle 18,30 alle 20 di fronte a Montecitorio. Chiunque voglia partecipare, può comunicare la propria adesione all'indirizzo mail: nirenstein_f@camera.it oppure ai numeri telefonici 06-67606805 e 393-8058906 o al numero di fax 06-67606752.
"Israele ci ha pensato moltissimo prima di attaccare Hamas. Il fatto che preoccupa tutto il mondo, e che giustamente fa desiderare che si ritorni alla tranquillità, è questo: Hamas usa la popolazione come scudo e colloca tutte le sue infrastrutture in mezzo alle città creando così una situazione in cui Israele e' costretto a dover osare, e dunque penetrare, seppur tra mille cautele in luoghi in cui vivono i civili". Lo ha dichiarato la nostra Fiamma Nirenstein, vice presidente della commissione Affari Esteri della Camera, al giornale radio di 'Teleradiostereo'.

"Il ministro Frattini dice da una parte tregua, e questo e' quello che tutti vogliamo, ma dall'altra parte avverte che Hamas e' il problema e non la soluzione; tant'e' che Hamas una tregua non l'ha mai chiesta".

"Sono convinto che una tregua permanente imponga come precondizione assoluta la garanzia che Hamas non sia più rifornita di armi. Perché è evidente che Israele non potrà mai accettare che nel corridoio tra Gaza e l'Egitto continuino ad arrivare armi". Lo ha dichiarato il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante la sua audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato per relazionare sulla situazione nella Striscia di Gaza.

"Quest'area è di 14 chilometri e deve essere controllata. A questo riguardo abbiamo rilanciato la proposta, discussa il 30 dicembre, di trasformare la missione europea Eubam a Rafah del 2005 in una forza multinazionale di controllo del territorio, cambiando il mandato e inserendo anche soldati dell'Autorità nazionale palestinese. Ritengo anche che debbano parteciparvi forze arabe, tra cui l'Egitto e la Turchia, con la quale abbiamo parlato nelle scorse ore e che ha risposto positivamente al suo coinvolgimento in un'eventuale missione. Evidentemente, però, questa possibilità è un obiettivo raggiungibile solo se e quando ci sarà un incontro tra l'Egitto e Israele. Una possibilità che in queste ore sta maturando grazie all'instancabile impegno de Il Cairo, unico Paese che può fare la differenza in queste ore, come aveva detto Sarkozy a Mubarak. Se questo impegno continuerà e avverrà l'incontro in giornata con Olmert, ci saranno maggiori probabilità di riuscita".

La Pace tra uomini di buona volontà è l'unica soluzione possibile all'inferno totale.

10/01/2009





        
  



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