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"L'uovo di Colombo" per non spendere una lira, Dante Merlonghi e la divisione della provincia

Ascoli Piceno | L'Esecutivo regionale dell'Italia Dei Valori pensa che l’unica soluzione percorribile, socialmente ed economicamente, è quella che sfrutti l’attuale organizzazione dell’ente Provincia.

di Redazione

Dante Merlonghi

Riceviamo e pubblichiamo da Dante Merlonghi, Esecutivo regionale IDV, una nota sulla questione della divisione delle province.

Dopo mesi di discussione sulla divisione del personale fra le due nascenti province di Ascoli Piceno e Fermo con le sue implicazioni sull’impatto sociale e economico sul territorio Piceno, esaminata la bozza di accordo e valutati i sui limiti (discriminazioni per dipendenti non residenti ad Ascoli città e dintorni, sia in termini di punteggi che di rimborsi), sono dell’idea che l’unica soluzione percorribile. socialmente ed economicamente sia quella che sfrutti l’attuale organizzazione dell’ente Provincia.

Fino all’istituzione della nuova Provincia di Fermo, i dipendenti non dovranno continuare a lavorare anche per il territorio fermano? Ebbene lo continueranno a fare anche una volta che il nuovo ente avrà la sua struttura politica, allo stesso modo con cui lo hanno fatto fino ad oggi. Inutile spreco di denaro incentivare il personale sia con una tantum che con il rimborso spese o deportare dipendenti in base a graduatorie e rimborsare le spese effettive sostenute (basate sul differenziale dei km percorsi) per poi far migrare il personale trasferito coattivamente indietro appena liberi i posti in pianta organica, destabilizzando l’ente di Fermo.

Il nocciolo duro della Provincia di Fermo sarà costituito dal personale già operante al Circondario di Fermo e di Amandola, al Centro per l’impiego e ai centri locali per la formazione dove da tempo sono erogati tutti i servizi minimi per il cittadino, nonchè dal personale appartenente all’area manutenzione strade. Il resto del personale continuerà a fare lo stesso lavoro che faceva prima dell’avvio della nuova provincia e all’interno di ogni ufficio, in base alle attività da garantire, si individuerà il personale che addetto alla attività della provincia di Fermo si muoverà all’occorrenza con l’istituto della missione, con mezzo di servizio (messo magari a disposizione di un congruo numero di dipendenti dello stesso ufficio) o macchina propria e rimborso spese documentato.

In questo modo si garantirà la funzionalità di tutti gli uffici, sia di Ascoli che di Fermo, non ci sarà dispersione delle professionalità acquisite negli uffici di appartenenza, non ci sarà né disagio per i dipendenti perché i tempi di percorrenza rientrano nell’orario di servizio prestato e le eventuali spese di percorrenza a carico del dipendente saranno integralmente rimborsate, come previsto dall’istituto della missione, né ci sarà eccessivo aggravio di costo complessivo per le amministrazioni perché nella maggior parte degli uffici già è garantita la presenza sul territorio fermano (vedi manutenzione strade, patrimonio, ambiente, polizia provinciale etc).

Le spese per il personale complessivo (anche le missioni) dei due enti saranno divise secondo le percentuali di riparto. Quand’anche si verifichi che il personale debba stare negli uffici di Fermo anche cinque giorni a settimana i costi della loro missione, magari organizzando il trasporto collettivo con i colleghi d’ufficio, sarebbe senz’altro inferiore ai costi del rimborso spese individuale previsto dall’accordo in atto.

Non ci sarebbe nemmeno il problema di come fare a ridurre l’orario di lavoro per chi va a Fermo perché in questo modo i tempi di trasporto sono compresi nel tempo di missione. La separazione fisica dei due enti, secondo quanto stabilito dalla bozza di accordo, comporterebbe dopo tre anni un organico insufficiente alla provincia di Fermo (217 unità contro 347 previste in dotazione organica) e anche alla provincia di Ascoli Piceno (395 unità contro 443 previste in dotazione organica), con la possibilità che il blocco della assunzioni in atto non permetta di garantire il funzionamento degli enti e i servizi al cittadino.

Nell’ottica della soluzione prospettata l’eventuale risoluzione consensuale (prepensionamento) dei dipendenti ascolani, prevista dall’accordo, per non risultare deleteria, si dovrà attuare solo se, alla luce delle vigenti leggi, sarà possibile far espletare concorsi per ripartire l’organico della Provincia di Fermo e procedere ad una separazione fisica dei due enti con personale assegnato in via esclusiva a ciascun ente.

15/01/2009





        
  



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