Tragedia nel piccolo comune di Roccafluvione. Il pensionato 65enne Gabriele Reggimenti, avrebbe ucciso la moglie Gerda Jepp, 60 anni, sferrandole un violento colpo al capo con un tronchetto di legno mentre si trovava a letto, e successivamente si sarebbe impiccato.

A scoprire l'accaduto il figlio della coppia, Marco, di 24 anni, il quale intorno alle 7,30 di ieri mattina si è recato in bagno per lavarsi prima di andare a lavorare. Il giovane ha notato che la luce della toilette era accesa e, pensando ad una semplice dimenticanza dei genitori, ha aperto la porta trovandosi davanti la scena raccapricciante: il padre si era impiccato fissando ad un tubo dello scaldabagno un cavo elettrico con il quale aveva fatto un cappio per togliersi la vita.

Terrorizzato il ragazzo si è precipitato nella camera da letto dei genitori per chiedere aiuto alla madre, una sessantenne di origine tedesca ma la donna giaceva immobile in una pozza di sangue sul letto con la testa fracassata. Il ragazzo, sotto shock, è uscito dall'appartamento, al terzo piano di una palazzina di via Montale, 3, per chiedere aiuto al vicinato. Subito è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri di Ascoli, Venarotta e Montegallo, il sostituto procuratore della Repubblica Carmine Pirozzoli, il medico legale Claudio Cacaci ed un ambulanza il cui intervento si è rivelato inutile dato che le due persone erano morte già da diverse ore.

Da una prima ricostruzione dei fatti, Gabriele Reggimenti soffriva da qualche tempo di depressione dovute, con molta probabilità, dallo stato di salute precaria di cui era affetta la donna colpita da tumore e, da tempo, di una forma di diabete che le condizionava i movimenti.

Mercoledì sera i coniugi era soli in casa e Gabriele, forse colto da un raptus, è entrato nella camera dove stava riposando la moglie e, questa almeno la tesi prevalente degli investigatori, le ha sferrato un violento colpo in testa con un tronchetto di legno. La donna dovrebbe essere morta sul colpo. Successivamente, l'uomo è entrato nel bagno ed ha fissato su un tubo dello scaldabagno il cavo che terminava con il cappio e si è impiccato.

Intorno alla mezzanotte di ieri il figlio Marco è rientrato a casa e, senza accorgersi di nulla, è andato direttamente nella sua stanza da letto per coricarsi. Solo questa mattina, dopo essersi alzato per recarsi al lavoro si è trovato davanti la drammatica scena.

La Procura ha aperto un'inchiesta per accertare i fatti. L'ipotesi ritenuta più attendibile è quella dell'omicidio - suicidio, ipotesi che, se avvalorata dall'autopsia in programma domani, venerd' 23 gennaio, potrebbe portare alla chiusura stessa del fascicolo per "morte del reo". In mattinata il sostituto procuratore Pirozzoli affiderà l'esame autoptico ai medici legali Cacaci, Froldi e Cingolani. Decisivo ai fini dell'inchiesta l'esame per stabilire le cause della morte dell'uomo.