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«Nessuna fibrillazione pre-elettorale, solo buon senso e imparzialità»

Ascoli Piceno | Dopo la spaccatura in Giunta Provinciale sul voto circa la divisione patrimoniale e del personale tra le due nuove Province arriva la nota stampa di Emidio Mandozzi: «Noi assessori del Pd abbiamo avuto un comportamento lineare e corretto».

Emidio Mandozzi

Da Emidio Mandozzi, Vice Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e Assessore alla Formazione Professionale e Politiche Attive del Lavoro, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Il nostro atteggiamento sul voto contrario delle delibere di Giunta circa la divisione patrimoniale e del personale tra le due nuove Province è stato dettato solo da buon senso e imparzialità, e non certo dovuto a fibrillazioni pre-elettorali. Chi si permette di fare certe affermazioni è ben cosciente di fare un torto non solo a noi assessori del Pd ed al nostro partito, ma anche a tutto il territorio piceno I comportamenti lineari e corretti si esplicitano con i fatti, non solo con le parole. In politica, come nella vita di tutti i giorni.

E per chi è chiamato a ricoprire ruoli pubblici ed istituzionali grazie ad un mandato elettorale che prefigura fiducia da parte dei cittadini, è chiamato a tenere non solo un comportamento corretto e rispettoso degli elettori e dei cittadini tutti del territorio, ma anche ed in misura ancora maggiore ad avere un senso di responsabilità verso il bene comune (e non di una sola parte). Nelle delibere che non abbiamo votato erano (sono) presenti imparzialità e scarso rispetto verso il territorio, inteso nella sua interezza.

Di fronte a ciò, e solo dopo aver espletato ogni tentativo di ovviare a quella che è una conclusione che non condividiamo, abbiamo deciso di votare contro dette delibere, assumendocene ogni responsabilità, così come in egual misura assunte da quanti hanno votato a favore. Siamo convinti che in un sistema democratico ogni scelta compiuta debba essere suffragata da legittime convinzioni, così come siamo convinti che si debba avere rispetto per le scelte altrui, bandendo, oltre alla demagogia, ogni forma di ricorso menzognero. Nel caso cogente, il comportamento tenuto dagli assessori del Pd è stato sempre volto alla correttezza ed alla estrema chiarezza sia di pensiero che di intenti.

Sicuramente il nostro lavoro non aveva e non ha altro obiettivo che quello di dotare le due nuove Province che stanno per nascere, di strumenti e risorse atte al loro sviluppo omogeneo ed a quello dei rispettivi territori di appartenenza. Sapevamo benissimo che la legge istitutiva della nuova Provincia di Fermo avrebbe costretto i territori del Piceno e del Fermano ad un confronto serrato quanto difficile e complicato. Pensavamo però di poter affrontare questo momento in condizioni diverse, quanto meno paritarie sul piano dei principi divisionali.

Così purtroppo non è stato, e onestamente crediamo non per nostre responsabilità, sia oggettive che politiche. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti. Sarà compito e diritto dei cittadini capire e comprenderne appieno tutti i risvolti e le conseguenze. Da parte nostra crediamo di assolvere sino in fondo al nostro compito, continuando a lavorare e ad impegnarci per il territorio che sentiamo come nostro.

Per un Piceno che ha fame di lavoro, di infrastrutture, di progettualità realizzabili aventi come fine, oltre alla coesione ed allo sviluppo sociale, anche un vero sviluppo economico e produttivo che non sia lasciato all’enfasi stereotipata delle belle parole. Non crediamo di avere la verità in tasca.

Così come crediamo invece che, seppur in una fase di dialettica politica delicata come quella che stiamo attraversando, siano accuratamente da evitare le cadute di stile, a volte anche brutte, figlie di una politica urlata, nella quale evidentemente non ci riconosciamo e dalla quale, altrettanto chiaramente, intendiamo prendere le distanze.

24/01/2009





        
  



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