La voce di un ragazzo che chiama al 112 e riferisce "ho ammazzato mio cugino", ha messo in moto la macchina delle indagini e delle ricerche dei carabinieri della compagnia di Civitanova. E' accaduto ieri sera quando l'operatore della centrale operativa del 112 ha ricevuto la preoccupante chiamata fatta da una voce infantile, subito cessata.

Quell'utenza da cui era partita la telefonata, più volte ricontattata dallo zelante operatore dava il segnale di occupato e faceva scattare le immediate indagini da parte del Nucleo Operativo e della Stazione di Civitanova Marche. Indagini tese a identificare l'intestatario dell'utenza cellulare, che emergeva risiedere proprio a Civitanova, e localizzare il luogo da cui era partita la chiamata ove convergevano due autoradio del radiomobile.

Ore di preoccupazione e tensione che si moderavano quando, a quel cellulare, dopo ripetuti tentativi, rispondeva la voce di una donna che, seppur imprecisa e confusa, lasciava sottintendere non fosse realmente accaduto quell'evento. La donna veniva tuttavia intercettata e convocata in caserma per chiarire la vicenda; le dichiarazioni raccolte, sempre imprecise, parlavano di un probabile utilizzo del cellulare da parte del figlio di sei anni, ma restava da chiarire se effettivamente nulla fosse accaduto.

Hanno chiarito tutti i dubbi il sopralluogo dei militari e le dichiarazioni formali rese in ufficio; si era trattato effettivamente di due bambini che giocavano con un cellulare e che avevano formulato numeri di emergenza raccontando storie inventate. Fortunatamente la vicenda si è potuta concludere positivamente.