Cittadinanzattiva, su Tallacano dice la sua
Ascoli Piceno | In merito a quanto apparso sulla stampa sulla posizione della Ciip, interviene l'associazione di consumatori con alcune dichiarazioni.
di Redazione
Si parla ancora di Tallacano. Difatti nei giorni scorsi la CIIP spa, gestore del Servizio Idrico Integrato, aveva mandato alla stampa un comunicato in cui spiegava le sue posizioni dopo che alcune fra le parti coinvolte nell'evento dello scorso dicembre avevano già fatto conoscere alla stampa come la pensavano sul crollo del ponte e del seguente disservizio che per giorni ha visto la cittadinanza dell'ascolano senza acqua.
Cittadinazattiva replica alle posizioni della CIIP spa: "In fiduciosa attesa del completamento del deposito della Relazione del C.T.U., ed al solo scopo di esporre agli utenti fatti incontrovertibili emersi fino ad oggi, con riferimento al “documento” asseritamene emanato dalla Ciip S.p.a. Gestore del Servizio Idrico Integrato, di cui agli articoli apparsi sulla stampa locale in data 28-01-2009 , con ampi stralci virgolettati, Cittadinanzattiva, parte nel Giudizio, rende noto che nel corso del sopralluogo svoltosi il giorno 27 u.s. su convocazione del C.T.U. Ing. Spada la Ciip. S.p.a. non ha depositato alcun documento, tantomeno contenente il “postulato” di cui si narra negli articoli richiamati, mentre Cittadinanzattiva, rappresentata dall’ Avv. Diego Silvestri, ha depositato una dichiarazione ed una Relazione Tecnica, sottoscritta dai suoi Consulenti, relativa alla individua-zione della cause del crollo del ponte- tubo di Tallacano".
"Circa la tesi che “ il crollo di Tallacano non è sicuramente imputabile ad un cedimento strutturale dovuto all’ammaloramento del calcestruzzo o a cedimenti fondali ma sicuramente ad una causa esterna” per cui il motivo della rottura andrebbe ricercato in una “causa esogena” - prosegue la nota dell'associazione - la I° Parte dell’Accertamento Tecnico Preventivo, depositata in Cancelleria in data 28 giugno 2008 ( Cfr. Allegato n. 52, Relazione Geologica a cura dei Dott. Geol. Boldrini & Cilla, su incarico del C.T.U. Ing. Spada, afferma: “ Da quanto sopra esposto emerge che il crollo del ponte non è da mettere in relazione con frane di crollo o cedimenti delle fondazioni “ e circa l’enunciazione che indica tra le cause esogene, che avrebbero provocato il crollo, le seguenti: “spinte del terreno circostante che ha subito nel corso del 2007 variazioni termiche cospicue “, “ sic-cità primaverile ed estiva" , "devastanti incendi che hanno colpito la zona”, “precoce ed abbondante neve caduta a novembre”, trattasi di argomenti mai sollevati fino ad oggi, dei quali non si è mai rilevato alcun riscontro in loco nel corso dei vari sopralluoghi, ma che sembrano sostenuti unicamente al fine di porre falsi alibi di fronte agli utenti".
"In definitiva - chiude la nota - a giudizio di chi scrive, vi sono evidenze fattuali che fanno ritenere che il crollo del ponte-tubo di Tallacano sia da attribuire al collasso della struttura in c.a. dello scatolare entro il quale era alloggiata la tubazione in acciaio, e ciò per quanto riferito nella Relazione Tecnica degli Ingg. Agostini & Giacomini, Consulenti del Movimento. Peraltro, pur volendo considerare ogni altra possibilità di cedimento, rimane fuori di dubbio l’omessa manutenzione da parte di chi doveva e poteva provvedere".
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29/01/2009
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