«Caos in Comune», il Popolo della Libertà va dal Prefetto
San Benedetto del Tronto | La convocazione d'urgenza del Consiglio Comunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I consiglieri del Pdl si accingono ad incontrare il Prefetto Cifelli per illustrargli una situazione che a loro dire ha superato la soglia di sopportazione
di Redazione
(da sinistra) Vignoli, Piunti e Gabrielli in conferenza stampa
La classica goccia che fa traboccare il vaso. I consiglieri del Pdl non hanno digerito la convocazione d'urgenza del Consiglio Comunale, in programma lunedì 2 febbraio. A loro dire questo è solo l'ultimo di una lunga serie d'eventi che stanno svilendo il ruolo della massima assise cittadina. L'art. 80 (comma 5) del Regolamento Comunale prevede che il Consiglio possa essere convocato d'urgenza per seri e gravi motivi che impongono il venir meno di certe procedure pensate a garanzia dei Consiglieri.
Il Consiglio del 2 febbraio dovrà procedere ad una variazione di bilancio che consenta la realizzazione di pannelli solari in impianti pubblici con un contributo del Ministero dell'Ambiente (per approfondimenti vedasi l'articolo correlato). Stando alla ricostruzione dei consiglieri del Pdl la scadenza dei termini per la variazione erano noti da tempo e si poteva convocare il Consiglio senza i termini d'urgenza.
Per denunciare questa situazione i Consiglieri Comunali Bruno Gabrielli, Pasqualino Piunti e Luca Vignoli nella mattinata di venerdì 30 gennaio hanno convocato una conferenza stampa, alla quale in un secondo momento si sono aggiunti i consiglieri Andrea Assenti e Giovanni Poli.
«Noi non ci stiamo. - affermano i rappresentanti del Pdl - I consiglieri vengono usati come tappabuchi per porre rimedio alle inefficienze degli uffici comunali. Attenzione, noi siamo d'accordo sul merito, è importante che San Benedetto intercetti quel finanziamento, ma contestiamo fortemente il metodo».
I consiglieri lamentano uno scenario non più accettabile, che ormai va avanti con continuità: a loro dire spesso nelle cartelle dei consiglieri mancano gli atti dei provvedimenti all'esame del Consiglio e, frequentemente, le assisi vengono convocate in ritardo.
Secondo Gabrielli questo sarebbe la prova provata dell'inefficacia e della dannosità della riorganizzazione degli uffici comunali voluta dal Sindaco ed attuata tramite il prof. Giovanni Xilo. «Se avessero buon senso Gaspari e l'Assessore al Personale Fanini si dimetterebbero», taglia corto l'azzurro.
Poi gli strali di Gabrielli si abbattono ancora una volta sulla presidente del Consiglio Comunale Giulietta Capriotti: «I diritti dei consiglieri vengono puntualmente prevaricati, la presidente non è in gravo di svolgere il suo ruolo di garanzia ed il suo compito si limita a quello di dama di compagnia del Sindaco».
«Non tolleriamo più questo stato di cose - conclude Gabrielli - per questo pensiamo di non partecipare al Consiglio di lunedì 2 febbraio. Inoltre chiederemo al più presto un incontro con Prefetto Alberto Cifelli che deve essere informato di questa insostenibile situazione».
A tal proposito interviene Piunti: «Nel pomeriggio di oggi - venerdì 30 gennaio ndr - mi recherò ad Ascoli per degli impegni in Provincia e mi metterò in contatto con Sua Eccellenza il Prefetto Cifelli per chiedergli udienza a nome dell'intero Pdl sambenedettese». «Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso - continua Piunti - non si convocano i Consigli Comunali ‘a consumazione'. C'è poi da dire che noi da oltre un mese chiediamo la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per discutere della Sanità e fin ora non abbiamo avuto risposta».
«Nel Comune regna il caos - afferma con forza Vignoli - e per giunta è un caos a pagamento». Per corroborare le sue affermazioni il consigliere di An mostra i pagamenti effettuati dal Comune all'azienda del dott. Giovanni Xilo: 85mila euro dal 2007 ad oggi ed all'arch. Luigina Zazio (consulente urbanistica):ben 180mila euro dal novembre 2006 ad oggi.
«Stiamo vivendo una situazione non più accettabile. - conclude Assenti - Qualcosa non funziona nella vita amministrativa del Comune. Chiediamo un maggior controllo a livello formale e burocratico delle delibere che devono passare al vaglio del Consiglio. C'è troppa leggerezza ed ecco che si creano situazioni del genere».
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30/01/2009
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