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Per l'UDC una girandola d'incontri

Ascoli Piceno | In vista delle prossime scadenza elettorale i vertici dell'UDC provinciale hanno incontrato i rappresentanti del Partito Democratico, quelli del Popolo della Libertà ed, infine, quelli del PSI. Ecco i risultati dei tre incontri.

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Alle nove in punto la delegazione dell'UDC era nella sede del Partito Democratico della provincia di Ascoli Piceno. Dopo uno scambio di note tra Ciccanti e la Bellini (segretaria comunale del PD) con le quali, quest'ultima, ribadiva l'autonomia operativa del partito ascolano rispetto a quello provinciale e quindi di volersi incontrare per proprio conto con l'UDC, lo stesso Ciccanti, con Lorenzetti, Torquati (Sindaco di Cupramarittima), Manes, Corradetti, Marcucci e RenatoTosti Guerra,si sono confrontati per due ore, con l'On. Agostini, Lucio D'Angelo (Sindaco di Offida), Lucio Ventura, Emidio Mandozzi e Matteo Terrani (segretario giovanile).

Punto centrale della discussione sono stati i difficili problemi economici e sociali della nuova provincia, aggravati dalla crisi economica finanziaria. Alle carenze e ai ritardi strutturali dei ‘fondamentali' di sviluppo del nostro territorio, si sono adesso aggiunti quelli congiunturali derivanti dalla crisi finanziaria e creditizia. La globalizzazione colpisce il piceno siano due volte: prima con le delocalizzazione delle grandi industrie, creando disoccupazione, poi con il devastante inquinamento del sistema creditizio dei prodotti derivati o cosiddetti "tossici". Questa è stata la sintesi della valutazione dei fatti.

La soluzione? "Sfidare il ciclo economico sfavorevole con risposte integrate sul lato delle protezioni sociali e sulla lato dello sviluppo, attraverso il sostegno al credito per le piccole medie imprese e potenziando le cosiddette 'economie esterne' per rendere attrattivo il territorio verso investimenti nazionali ed esteri".

"Cultura del lavoro e rilancio del sistema produttivo, senza divisioni e fratture dei diversi fattori di produzione - è stato sottolineato - sono la base culturale, politica sociale per eventuali accordi politici stabili e duraturi". Quindi si è parlato di programma nell'ottica di una visione unitaria della società locale nazionale. . Le due delegazioni si sono lasciate molto soddisfatte dell'incontro e hanno deciso di rivedersi a breve, scambiandosi reciprocamente i programmi per la verifica dei punti di convergenza.

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Alle 16. 00, puntuale la delegazione UDC si è trovata nella sede di Forza Italia per incontrare una seconda volta AN e la stessa FI, dal momento che il partito del Popolo della libertà nella provincia di Ascoli ancora non si è costituito, in quanto AN non ancora designato la propria delegazione. Assente all'incontro il Sindaco Celani (che ha preferito la partita) e Castelli, probabilmente per opportunità politica, in quanto candidato sindaco.

La riunione è iniziata con un vivace scontro politico tra Travanti (segretario comunale di Forza Italia) e il coordinatore regionale dello stesso partito On. Ceroni, che ha ritenuto privi di valore politico vincolante gli accordi e documenti politici locali di AN e FI, tendenti ad escludere l'UDC da eventuali accordi di coalizione. Nonostante l'imbarazzo degli ospiti (UDC) di fronte a due opposte strategie del PDL che li riguardava: quella di Travanti e di AN che li tagliava fuori da qualunque accordo e quella di Ceroni e di Ciccioli che, invece, ne favoriva il dialogo, il confronto si è sviluppato prevalentemente su una linea polemica, dove i contenuti sono stati preceduti dalla difesa delle candidature di Castelli a Sindaco di Ascoli e di Celani a presidente della Provincia.

L'On. Ciccanti e la delegazione dell'UDC, che avevano posto tre nodi da sciogliere: pari dignità politica tra PDL e UDC, lealtà e collegialità di coalizione e discontinuità, si sono visti aggirati i primi due aspetti e rinviato giovedì prossimo il terzo nodo. La discussione-anche questo durata un paio d'ore-si è conclusa alle 18 senza aver definito alcunché di utile ai fini di un nuovo accordo di coalizione. "È stato un dialogo tra sordi-ha detto l'On. Ciccanti-perché i candidati sono quelli e non si discutono e la lealtà è solo quella verso di loro, ma se ne può fare a meno quand'è verso l'UDC. Sulla discontinuità è sul giudizio da dare a questi 10 anni di Amministrazione, nessuna autocritica".

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Alle 18,30 in punto, presso l'UDC, c'è stato, invece, l'ultimo degli incontri programmati della giornata tra la delegazione UDC e quella dei Socialisti. In 2 ore di confronto sono stati toccati molti problemi sociali di sviluppo della città e della vallata del Tronto. Si è preso atto dell'attuale amministrazione del comune di Ascoli che è rimasta ferma sulle principali occasioni di sviluppo, quali quella dell'Università e del piano regolatore ed è risultata isolata rispetto al contesto comprensoriale, provinciale, regionale nazionale.

Una città chiusa su se stessa, priva di aperture e progettualità, ripiegata sulla gestione dell'ordinaria amministrazione. Si è preso altresì atto che le attuali candidature del PD e PDL, per come si sono proposte, rischiano di rimanere in una logica di continuità autoreferenziale, senza alcun collegamento con le mutate dinamiche economiche e nuove sensibilità sociali. "Occorre costruire un nuovo progetto di città con un metodo nuovo e democratico, coinvolgendo le migliori risorse civili che non si riconoscono con le attuali candidature proposte".

"La cultura e la sensibilità politica di socialisti, democristiani, riformisti e liberali, che hanno fatto la storia di questa città - è stata la sintesi dell'incontro - devono tornare ad esprimere un'idea di città e un'azione amministrativa conseguente, che in questi 10 anni è mancata".

01/02/2009





        
  



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