In tanti per il sottosegretario Casero a Porto San Giorgio
Porto San Giorgio | Numeroso il pubblico intervenuto al Teatro comunale per discutere sulla crisi economica e le misure del Governo per combatterla: tra i relatori il sindaco Agostini, gli onorevoli Ceroni e Baldelli, Silvano Lattanzi e Graziano Di Battista.
Andrea Agostini con l'On. Casero
Come uscire dalla crisi economica, e cosa ha fatto e farà il Governo nazionale per rilanciare le attività produttive? E' la domanda che si sono posti i relatori del convegno organizzato l'altra sera al Teatro comunale, con la presenza del sottosegretario all'economia on. Luigi Casero.
Con lui sul palco, il sindaco di Porto San Giorgio Andrea Agostini, i deputati Remigio Ceroni e Simone Baldelli, il presidente della Camera di commercio di Fermo Graziano Di Battista e il presidente di Confindustria Fermo Silvano Lattanzi. Numeroso il pubblico in sala, che contava tra gli altri il senatore Salvatore Piscitelli, le consigliere regionali Franca Romagnoli e Graziella Ciriaci, i sindaci di Fermo, Montegranaro, Monte San Pietrangeli e Falconara marittima Saturnino Di Ruscio, Giovanni Basso, Ermes Brandimarti, Goffredo Brandoni.
"Anche nella difficoltà, mi piace il messaggio di fiducia che il Governo ha lanciato agli italiani - ha esordito il sindaco Agostini - La nostra è una città commerciale e turistica vivace e dinamica. Malgrado il momento di crisi, nel 2008 sono state più numerose le nuove attività intraprese di quelle che hanno chiuso. Un segnale che c'è voglia di investire nel nostro territorio".
"Il Governo italiano - ha sottolineato l'on. Remigio Ceroni - ha affrontato la crisi con grande senso di responsabilità, in modo più efficace di altri Paesi del mondo, nonostante le difficoltà di conti pubblici con uno dei debiti più elevati al mondo. Far riprendere gli investimenti è la missione principale, questo si può fare soprattutto rilanciando le infrastrutture".
"Si sono date garanzie al sistema bancario - la nota dell'on. Simone Baldelli - è stato dato un quadro d'insieme alla crisi, si sono dati incentivi per i mutui a tasso variabile sopra il 4%. Questo è un territorio con una gran voglia di fare impresa, che il precedente Governo ha messo in difficoltà con l'eccessiva tassazione".
"Il Fermano - ha aggiunto il presidente della Camera di commercio Di Battista - è una città diffusa. Abbiamo due grandi distretti,della calzatura e del cappello, e stiamo crescendo sotto il profilo turistico. Non abbiamo una grande industria da promuovere, ma esportiamo il 27% della calzatura mondiale. E' importante che la moltitudine di imprese in difficoltà riceva pari attenzione di quella riservata alle grandi aziende".
"Siamo un territorio che merita attenzione - la chiosa di Silvano Lattanti per Confindustria Fermo - perché non ha mai chiesto nulla. Non produciamo scarpe, ma oggetti, bellezza, qualità, di cui la nuova Provincia deve essere un laboratorio permanente. L'Italia, come fece la Francia negli anni 80, spinga e incentivi sempre di più l'altissima qualità".
Parola infine al sottosegretario Luigi Casero. "Viviamo la peggior crisi industriale degli ultimi decenni. Le prime avvisaglie le abbiamo avute a settembre. Questa crisi ha rappresentato anche il crollo di un modo di fare economia, che ha pensato troppo alla finanza e poco all'industria. C'è stata anche un'ondata di panico che ha rallentato i consumi. Il Governo ha pensato prima di tutto a salvaguardare i conti pubblici. Immettere più denaro avrebbe significato pagare ancora di più il nostro debito. Abbiamo pensato a salvaguardare l'equilibrio sociale, cercando di fermare la perdita di posti di lavoro, emesso somme ingenti per gli ammortizzatori sociali. Abbiamo rogato assegni famigliari come le social card e pensato alle famiglie in difficoltà nel pagamento del mutuo. Un passaggio fondamentale consisterà nel rilanciare le infrastrutture, abbiamo 80 miliardi di euro fermi per grandi opere che non partono. Realizzare infrastrutture rilancerà l'economia".
"Poi c'è il problema delle tasse. - continua Casero - In Italia se ne pagano troppe. Ci infastidisce che l'opposizione, che le ha sempre aumentate e diceva che le tasse erano bellissime, ora che siamo noi al Governo si permetta di dire che non stiamo facendo abbastanza. Abbiamo elargito sostegno diretto ad alcune imprese, con interventi nel settore auto necessari, perché tutti gli altri Paesi li avevano previsti, e non farlo avrebbe messo in grave difficoltà l'impresa italiana. La calzatura? In passato non si è fatto abbastanza per difendere questo settore dall'invasione di merci dai Paesi in via di sviluppo. Ma i settori forti per l'economia italiana, come appunto quello calzaturiero, vanno difesi e sostenuti con tutte le forze. Questo Governo ascolterà le richieste di questo territorio, sia direttamente che attraverso le valide persone che lo rappresentano in Parlamento".
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14/02/2009
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