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"Filiere tutte marchigiane e tutte agricole per battere la crisi"

Ancona | Giannalberto Luzi è stato riconfermato Presidente di Coldiretti Marche. Su un euro speso dal consumatore, 60 centesimi vanno alla distribuzione, 23 all'industria e appena 17 agli agricoltori.

Luzi sul palco

Costruire filiere tutte marchigiane e agricole per superare la crisi economica e garantire un futuro a cittadini e agricoltori. E' il progetto al centro dei prossimi quattro anni di mandato di Giannalberto Luzi, riconfermato presidente di Coldiretti Marche.

Sposato, con un figlio, l'imprenditore di San'Angelo in Vado è stato eletto all'unanimità dall'assemblea della Federazione regionale diretta da Alberto Bertinelli, riunitasi ad Ancona, presso la sede dell'Istao, in rappresentanza delle circa trentamila aziende agricole associate. Luzi guiderà una "squadra" di giovani. Alla guida delle Federazioni provinciali sono stati, infatti, nominati Tommaso Di Sante (Pesaro Urbino), trentacinque anni; Francesco Fucili (Macerata), ventisette anni; Paolo Mazzoni (Ascoli-Fermo), ventisei anni; Maurizio Monnati (Ancona), trentotto anni.

"Il nostro progetto continua con un gruppo di giovani imprenditori per focalizzare l'attenzione sull'uomo che coltiva la terra, produce e fornisce servizi all'intera collettività - ha spiegato Giannalberto Luzi -. L'obiettivo è partire da qui per risolvere i problemi che gravano sulla filiera agroalimentare e ostacolano la competitività delle nostre imprese e ciò si può concretizzare solo iniziando a gestire direttamente il cibo, e non più il semplice prodotto agricolo".

Coldiretti punta dunque a costruire filiere tutte marchigiane e tutte agricole, coinvolgendo il sistema dei Consorzi agrari e delle cooperative e moltiplicando i Mercati di Campagna Amica, realizzandone in tutte le principali città della regione.

"Il successo incontrato dai farmer's market aperti a Fermo e Pesaro dimostra che è possibile dare opportunità di reddito agli agricoltori e garantire ai cittadini acquisti al giusto prezzo - ha sottolineato Luzi - cambiando una situazione che, su un euro che il consumatore spende, vede appena 17 centesimi finire a chi ha coltivato il prodotto, mentre 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale e 23 all'industria alimentare".

Con i prezzi al consumo aumentati del 4,3 per cento e quelli pagati agli agricoltori crollati del 14 per cento rispetto allo scorso anno, Coldiretti ritiene indispensabile un intervento immediato per superare la crisi.

"L'azione sulle filiere sarà accompagnata dalla concertazione con la pubblica amministrazione e dal consolidamento del progetto politico, a partire dall'etichettatura d'origine di tutti gli alimenti - ha evidenziato il riconfermato presidente di Coldiretti Marche -. Quest'ultima è una battaglia che Coldiretti ha avviato diversi anni fa e che oggi ha fatto propria comparsa anche sul programma di rilancio del settore agricolo varato dal presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama".

"Il modello agricolo per cui noi ci battiamo da anni è la ricetta messa in campo dal governo della più grande democrazia e potenza economica del Mondo - aggiunge il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Bertinelli - dimostrando ciò che noi proponiamo è un modello per il mondo del terzo millennio e guarda ben oltre i nostri seppur legittimi confini di interesse".

L'assemblea ha scelto anche il nuovo Consiglio direttivo, che è composto da Roberto Magnaterra, Luigi Buondi, Giovanni De Carolis, Francesco Guzzini, Domenico Romanini.

LA RIPARTIZIONE DELLA SPESA
Per un euro speso dal consumatore:
- 60 centesimi vanno alla grande distribuzione (supermercati, ecc.)
- 23 centesimi vanno all'industria alimentare
- 17 centesimi vanno agli agricoltori

03/02/2009





        
  



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