Disperato per la malattia del figlio, lo uccide con un colpo di fucile
Campli | Un pensionato di origine palermitane ha ucciso, con il suo fucile da caccia, il figlio invalido psichico. Dopo lennesima lite, di prima mattina, la tragedia allinterno delle mura domestiche.
di Redazione

Omicidio volontario e omessa denuncia di arma da fuoco. Queste le accuse rivolte a Vincenzo Raimondo, pensionato di 77 anni, originario di Palermo che da anni viveva a Castelnuovo di Campli, in provincia di Teramo.
L'uomo ora si trova nel carcere di Castrogno,dopo aver trascorso ore nella caserma dei Carabinieri, che lo hanno trovato mentre andava a zonzo per il paese in stato confusionale e lo hanno arrestato. Cosa è successo stamattina a casa Raimondo?
Il pensionato,secondo quanto ricostruito dai militari, dopo l'ennesima lite con uno dei figli - Giuseppe di 37 anni e invalido psichico - probabilemente mosso dalla disperazione ha imbracciato il suo fucile da caccia e lo ha raggiunto nella sua stanza, sparandogli al petto. Poi il padre è uscito di casa.
La vittima era tornata a Campli per la sua malattia, lasciando la provincia di Como dove lavorava come vigile urbano, ed era in cura all'ospedale di Teramo.
Il corpo di Giuseppe è stato trovato riverso nel sangue dalla madre, che trovando il figlio steso sul pavimento ha chiamato il 118 e i carabinieri. I vicini non si sarebbero accorti di nulla e non avrebbero sentito neanche lo sparo.
I militari, una volta trovato il pensionato in giro per le strade del paese, lo hanno condotto in casrema dove l'uomo ha ammesso il delitto, ma dovranno essere chiariti alcuni particolari, come il fatto che l'arma fosse solo denunciata a Palermo e non a Campli, dove Raimondo aveva domicilio.
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17/03/2009
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