«Il Pd di Canzian e Mandozzi è fuori da qualsiasi capacità attrattiva del voto moderato e cattolico»
Ascoli Piceno | Francesco Petrelli, di ritorno dal I Congresso Nazionale del PdL a Roma rivolge un appello all'unità degli ex democristiani.
Francesco Petrelli con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno durante i lavori del Congresso
Francesco Petrelli, di ritorno dal I Congresso Nazionale del PdL a Roma rivolge un appello all'unità degli ex democristiani, sottolineando come "Se ad Ascoli tutto l'Udc fosse entrata nel Pdl per la prima volta in 15 anni saremmo tutti insieme sotto le insegne del Ppe. Qualcuno seguendo Casini ha ritenuto di non entrare nel Pdl, ma ha compiuto a nostro avviso un grande errore di cui risponderà soprattutto ai suoi elettori d'oggi. Occorre superare le divisioni, allargarci, crescere tutti insieme e durare a lungo. Alla Nuova Fiera di Roma il discorso del segretario del Ppe, Martens, ha ricordato davvero quelli fatti alla Dc".
Il giovane leader democristiano del PdL ascolano poi critica il Partito Democratico: "Il Pd di Canzian e Mandozzi - afferma - è fuori da qualsiasi capacità attrattiva del voto moderato e cattolico". Petrelli, che ha partecipato al Congresso fianco a fianco del Consigliere provinciale Raffaele Tassotti, del coordinatore del PdL di Ascoli, Claudio Sesto Travanti, di quello di Folignano, Roberto Michetti, del consigliere comunale Umberto Trenta, di Arnaldo Giorgi e Roberto Rizzi, ma soprattutto del candidato sindaco di Ascoli, Guido Castelli, risponde quindi anche coloro che rilevano i rischi di mescolanza e convivenza di diverse culture nel Pdl: "E' un rischio che non c'è - sostiene - perché veniamo da 15 anni di lotta comune, anni d'opposizione e vittorie. Sono anni che fanno da premessa ad una storia che continua in modo diverso".
"Il Pdl è la nuova Dc - ancora Petrelli -, chi viene da lì la riconosce a naso, a odore, a facce. Chi viene da altre storie ha imbarazzo a dirlo e noi, va bene, non glielo diciamo, ma la sostanza è quella. La stima sul consenso del Pdl si avvicina al 42-43 per cento: si può tranquillamente sostenere che è una Dc allargata al Movimento Sociale, al Partito Socialista, al Partito Liberale. Il Pdl sarà la forza portante del Ppe, il partito fondato da De Gasperi e Adenauer e oggi rappresentato da Silvio Berlusconi. Sarà un discorso storico che ridarà orgoglio a chi come me è stato nella democrazia cristiana".
"Ad Ascoli e provincia - conclude - si avvicinano le elezioni alle quali speriamo di portare, nel PdL naturalmente, il più possibile i voti democristiani. L'obiettivo è di portare il nuovo partito alle quotazioni elettorali della migliore Dc, quella di De Gasperi e Moro. Nella nuova formazione politica anche ad Ascoli Forza Italia e Alleanza Nazionale fanno la parte del leone, ma la presenza dei militanti degli ex piccoli partiti ha un suo decisivo significato, dai noi Democristiani, ai socialisti di Caldoro, alla destra di Mussolini. Mescolando destra e sinistra formiamo una componente politica del Pdl, così come lo sono Fi e An".
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30/03/2009
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