Anche la Nazionale calzaturieri si impegna per i terremotati
Porto Sant'Elpidio | Il presidente Cuccù, titolare del calzaturificio Loriblu, invita tutti gli imprenditori del distretto calzaturiero a donare almeno 500 euro: "Non possiamo stare con le mani in mano di fronte a tanto dolore".
Una formazione della Nazionale italiana dei Calzaturieri
Il titolare del calzaturificio Loriblu, Graziano Cuccù, in qualità di presidente della Nazionale italiana calzaturieri, ha lanciato un appello per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto, inviando una lettera agli imprenditori associati alla Nazionale (Gianmarco Lorenzi, Fabi, Fornarina, Norma J Baker, Giorgio Inchini, Tacchificio Val di Chienti Plast, Griff Italia, Re.Po, Officine Modelli, Giovanni Fabiani, Eliza di Venezia, Cor Gerardina di Maggio, Givi Plast, Giorgio Piergentili, Suolificio Stella, Vittorio Virgili, Cappelletti) per invitarli a contribuire, con una sottoscrizione di almeno 500 euro, "per andare incontro alle prime necessità ed alleviare, per quanto possibile, le sofferenze delle migliaia di persone che in queste ore ed in questi giorni stanno vivendo un dramma indescrivibile".
L'appello è esteso a tutti gli imprenditori del distretto calzaturiero fermano-maceratese che possono aderire indicando la somma che sono disposti a devolvere mediante un fax da trasmettere al numero 0734 909425. I fondi raccolti verranno "trasferiti, in un'unica soluzione", sul conto corrente che verrà aperto appositamente dalla Protezione civile della Regione Marche, con la quale il presidente Graziano Cuccù ha avviato contatti sin dalle prime ore del drammatico evento.
"Ho ritenuto doveroso lanciare questo appello - spiega Cuccù - perché di fronte al dolore ed alla sofferenza di tantissime persone non si può rimanere con le mani in mano. Come Nazionale abbiamo già avuto modo di dimostrare, raccogliendo in sette partite ufficiali di beneficenza oltre 44.000 euro a favore di associazioni del volontariato, che gli industriali e gli artigiani di questo territorio non sono solo competizione e mercato ma anche solidarietà e sostegno dei soggetti più deboli. Credo che la qualità e lo stile che contraddistinguono i nostri prodotti ed il nostro lavoro devono richiamarci ad un più alto senso di responsabilità verso gli altri e proprio per questo voglio sperare che il mio appello alla solidarietà venga sostenuto e condiviso da tantissimi imprenditori".
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11/04/2009
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