“Questa è la squadra che ci porterà alla vittoria per la Provincia di Fermo”. Con queste parole, stamattina, Saturnino Di Ruscio ha presentato il suo gruppo di candidati al Consiglio provinciale. Investito dal Pdl – che l’ha preferito al neorivale Gianni Basso – e con l’appoggio di Udc, Lega Nord e dei civici di ‘Di Ruscio Presidente’, il sindaco di Fermo ha incontrato i suoi per definire l’ultima fase di campagna elettorale.

“Siamo vicini al 50,1%, – ha esordito il candidato presidente – sono sicuro che riusciremo a vincere al primo turno, ma, in caso di ballottaggio, non faremo accordi con chi ha definito il Pdl 'un partito di marmellata'”.

Certa dell’esito delle consultazioni anche Franca Romagnoli che elogia il suo campione, “una persona seria che non si è piegata a compromessi e non lo farà in futuro” e che sottolinea il sostegno – garantito dalle visite in zona dei vari ministri del Governo Berlusconi – del Pdl alla sua candidatura. Critica il mix elettorale di Fabrizio Cesetti, – “un’esercitazione di simboli grafici” – la coordinatrice provinciale Pdl, che prosegue: “Fermo è una delle due Province marchigiane che con certezza andranno al Centrodestra”.

Tocca poi ai rappresentanti degli schieramenti in lizza. C’è chi ribadisce l’unità del Centrodestra – “cosa non riuscita neanche a livello nazionale” – ed esclude ogni ipotesi di ‘Fermocentrismo’, come Nello Raccichini dell’Udc. E chi sottolinea l’impegno preso con Di Ruscio già dallo scorso settembre, come Andrea Mandolesi della Lega Nord.

Banco di prova per il primo anno di governo del Pdl, le elezioni del 6 e 7 giugno, per il vicecoordinatore provinciale del partito Pietro Brugnoni, segneranno “l’inizio di un nuovo corso”, che, promette Michele Rastelli del Movimento civico provinciale, “non verrà condiviso con chi ha spaccato il Centrodestra, impedendoci una vittoria con la pipa in bocca”.

La stampa lascia la conferenza, i candidati restano: Di Ruscio ha ancora qualcosa da dire loro.