SP 112: così è ridotta la Val d'Ete
Fermo | Stato di abbandono per il tratto che collega i paesi dell'entroterra fermano alla costa. Molte buche e poca segnaletica in otto chilometri di strada, tra l'indifferenza della Provincia e il forte rischio di incidenti.
di Francesca Pasquali

Le attuali condizioni di un tratto di SP 112
Otto chilometri e mezzo. Due lampioni in prossimità di altrettanti incroci. Segnaletica orizzontale quasi inesistente. In compenso, buche a volontà. E’ la SP 112 – la Val d’Ete – nel tratto che collega Monte Giberto all’incrocio con la SP 61, direzione Montottone.
Via spesso preferita da chi, dall’entroterra fermano, vuole raggiungere il litorale evitando gli ingorghi del nuovo capoluogo, questa strada ha subito negli anni un progressivo deterioramento. Un po’ per l’erosione del fiume Ete Vivo che le scorre a fianco; un po’ per il passaggio di mezzi pesanti che ne ha accentuato la già compromessa condizione; un po’ l’incuria e l’indifferenza di chi se ne dovrebbe occupare.
Fatta eccezione per qualche brutta curva, il tratto scorre dritto per l’intero percorso. E quando l’asfalto chiama, c’è sempre qualcuno pronto a rispondere con un colpo di gas. Di incidenti, a volte mortali, su questa strada se ne sono visti parecchi: viene perciò da domandarsi perché, invece di correre ai ripari, si resti ancora con le mani in mano.
E perchè, ad esempio, nei cinque chilometri che collegano Passo San Ginesio a Urbisaglia (provincia di Macerata) siano stati posizionati 15 Speed Check, – i segnalatori di velocità – le ormai conosciute colonnine blu o arancione, poste ai margini della strada per segnalare i limiti consentiti e la possibilità di essere sanzionati. Ma basta pensare a quante pattuglie stradali siano state viste sulla SP 112 dall’inizio dell’anno per capire che l’effetto dissuasivo dei segnalatori avrebbe vita breve.
Una Strada provinciale, dunque, la cui manutenzione spetta ad Ascoli. Ancora per poco, però. Perchè dall’8 giugno la strada passerà a tutti gli effetti sotto il controllo di Fermo. Starà poi al nuovo governo evitare il solito ‘scaricabarile delle beghe lasciate in eredità dall’Amministrazione precedente’ e concretizzare il gran parlare che in ogni dove si fa di prevenzione.
Installare nuovi lampioni, rifare la segnaletica e sistemare i tratti dissestati magari non risolveranno per intero il problema – chi si mette al volante ha la sua parte di responsabilità – ma dimostrerebbero almeno l’attenzione alla sicurezza dei cittadini che una Provincia dovrebbe avere. Forse è questione di mentalità. O forse no.
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07/05/2009















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