«Che Ascoli sia una città aperta»
Ascoli Piceno | Antonio Canzian e Tonino D'Isidoro presentano Ascoli città aperta. Il candidato sindaco e il consigliere regionale non ci stanno con quanto dichiara Guido Castelli sul fatto che in fondo tutti i candidati avrebbero lo stesso programma.

Antonio Canzian
«Noi vogliamo una città aperta e lo dimostriamo con i nostri progetti, quelli che gli altri evidentemente non hanno - dice Canzian - e da oggi al ballottaggio questa differenza gli ascolani la potranno notare sicuramente».
«Si parla sempre di internazionalizzazione di imprese - dice Tonino D'Isidoro - E' ora di parlare di internazionalizzare Ascoli per il suo Ventidio Basso e i suoi monumenti. Qualsiasi turista scopra Ascoli ne resta sopraffatto dalla bellezza. Noi dobbiamo mettere a frutto questa dote salvaguardandola con la riqualificazione del centro storico sia nella parte residenziale che in quella monumentale. Dopo aver ascoltato le associazioni culturali e ambientaliste abbiamo maturato l'idea che non si possano lasciare all'approssimazione le programmazioni culturali della nostra città. Non occorre quindi solo un salutare coordinamento degli eventi di tutto il territorio piceno per dare alla città e ai suoi eventi una visibilità coerente. E' necessario affidare in modo manageriale la possibilità di riportare ai fasti di un tempo la vita del teatro Ventidio Basso sia per quanto riguarda la programmazione lirica che quella teatrale in senso esteso. Vediamo coniugate le possibilità di riqualificare la parte monumentale del centro storico e la programmazione lirica di livello elevato grazie ad un advisor culturale. Grazie a questa figura, stiamo individuando tra diverse realtà chi s'incaricherà di questo ruolo, vogliamo "vendere" Ascoli ad alcuni sponsor internazionali che rivitalizzeranno con le proprie risorse la programmazione culturale e i monumenti di uno dei più bei centri storici italiani. Esistono esempi in tal senso in Italia e nel resto del mondo. I giapponesi hanno acquisito i diritti sulle immagini della Cappella Sistina restaurata grazie al loro contributo. L'idea quindi è quella di realizzare un "pacchetto Ascoli" composto di Ventidio Basso e monumenti da recuperare, in attesa che anche una forte spinta della nuova amministrazione consegua l'obiettivo Unesco. Quanto alla lirica, occorre osare in prospettiva europea contattando realtà blasonate, puntando sul turismo della lirica: vere e proprie "crociere" che consentiranno agli appassionati di seguire festival ed eventi con una programmazione accurata. Ascoli Piceno con il suo Ventidio Basso deve entrare in questo percorso. Solo con un programma di questo tipo avrà senso spendere danaro pubblico per un direttore artistico che non dovrà solo essere un fine tecnico del settore, ma dovrà dare sostegno economico creando tour lirici o teatrali in Europa».
«Questo disegno, che può a prima vista apparire solo come riservato ad un turismo di nicchia e colto - dice Antonio Canzian - se ben organizzato potrà rivelarsi anche alla portata di tasche meno abbienti che, in quanto tali, non dovrebbero essere ulteriormente penalizzate dal reddito se invece amano la lirica e il teatro. E, da ultimo, siamo certi che un progetto di ampio respiro come quello sul quale stiamo lavorando potrà anche beneficiare di risorse nazionali ed europee. E' in questo modo che una città capoluogo di provincia come Ascoli, può fregiarsi a ragione di questo nome. La città del travertino si eleva oltre la cinta delle sue mura e delle sue colline per far spaziare le sue potenzialità in una prospettiva internazionale ormai ineludibile per cambiare le sorti di una città arroccata e chiusa in se stessa per volere di un centrodestra povero di strategie e immaginazione».
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04/06/2009
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