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"La nuova 'primavera' di Ascoli che sia di auspicio per la primavera dell'Italia"

Ascoli Piceno | L'on. Rosy Bindi nella città delle Cento Torri, a sostegno delle candidature di Antonio Canzian a sindaco e di Emidio Mandozzi a Presidente della Provincia.

Rosy Bindi, Emidio Mandozzi ed Antonio Canzian, giovedì sera al comizio di Piazza Arringo ad Ascoli

"Ascoli è pronta al cambiamento e si vede da questa piazza". Le parole con cui la segretaria del Pd ascolano, Valentina Bellini, giovedì sera ha aperto il comizio in Piazza Arringo, presenti oltre al candidato sindaco di Ascoli, Antonio Canzian, il candidato alla presidenza della Provincia, Emidio Mandozzi, e l'onorevole del Pd, Rosy Bindi, racchiudono quello che non è solo un auspicio di una parte politica, il centrosinistra, bensì di tanti cittadini stanchi di quasi dieci anni di immobilismo dovuto alla giunta Celani.

Una serata dove il "venticello" di cambiamento che taluni sentono spirare in Italia, sotto le Cento Torri si è tramutato in folate di vento che vogliono spazzare via il duo Celani-Castelli e le tante occasioni mancate di questi anni, per rilanciare una delle più belle città del Paese.

"Questa città ha bisogno di respirare aria diversa - le parole di Emidio Mandozzi -, dove il Pd ed il centrosinistra (senza trattino) saranno chiamati a recuperare i tanti danni prodotti da Celani e dalla sua coalizione. Castelli è candidato di un partito finto - ha rincarato la dose il candidato Presidente della Provincia -, dove gli interessi sono personalistici e non certo quelli del popolo".

Mandozzi ha poi velocemente ripercorso alcuni dei punti programmatici alla base della sua candidatura, e tra uno sventolio di bandiere del Pd e quelle dell'Italia dei Valori (un partito che si è speso molto in questa campagna elettorale, come del resto lo stesso Pd, i Verdi, il Ps e la Dc), il candidato Presidente della Provincia ha ricordato quella che è la priorità delle priorità: la mancanza di lavoro, in un Piceno che ha urgente bisogno di ritrovare le sue leve di sviluppo "dove sono le donne a pagare il prezzo maggiore di questa crisi occupazionale", ha concluso Mandozzi, non prima di aver lanciato l'ultimo slogan di questa campagna elettorale effervescente: "Guardiamo avanti, andiamo avanti. Con coraggio", come quello che già 33 anni fa ebbero Enrico Berlinguer e Aldo Moro, nell'anticipato tentativo di voler fondere in un unico progetto riformista, la cultura della sinistra comunista e solidale con quella del cattolicesimo democratico.

"Una città non si governa con i gruppi di potere - ha iniziato all'attacco Antonio Canzian -, con Ascoli ed i suoi cittadini che noi chiamiamo a ritornare al centro della scena politica ed amministrativa dopo anni di oblio. E' nostra intenzione fare di Ascoli una città aperta, dove a governare non siano i poteri forti ma i cittadini, in quella che abbiamo voluto chiamare una nuova ‘primavera' per la nostra città".
Una vera e propria ovazione ha quindi accolto l'intervento dell'on. Rosy Bindi, attesa ad Ascoli per una chiusura della campagna elettorale dove l'ex ministro non ha tradito le attese dei suoi tanti "fans".

"Un grazie molto sentito ad Emidio e ad Antonio per quello che sono riusciti a fare in queste settimane, riportando la politica sul territorio e la voglia di tornare a fare politica, quella dei partiti, quella per la gente. Perché una città così bella non può non essere governata dal Pd e dal centrosinistra - ha chiosato la Bindi, guadagnandosi il primo dei tanti, lunghi applausi del numerosissimo pubblico presente in Piazza Arringo -. Ho ascoltato parole appassionate di chi crede nel cambiamento possibile - ha continuato l'esponente del Pd -, di chi crede che il futuro non sia fatto di lustrini e veline ma di una politica dove forte sia il senso della democrazia. Ogni città, ogni Provincia strappata al centro-destra è una garanzia per il futuro di questo nostro Paese, cui dobbiamo guardare con un po' di speranza".

"Un'Italia governata da una classe politica inadeguata - ha detto ancora Rosy Bindi - che Berlusconi immagina senza alcuna opposizione. Un Governo che disconosce la crisi in atto, che non fa nulla per la piaga della precarizzazione, che contribuisce ad aumentare la disuguaglianza tra i cittadini e dove la questione salariale è un problema non di poco conto, insieme all'evasione fiscale che è tornata a crescere, all'economia che ristagna e dove non ci sono investimenti ma tagli sulla scuola e sulla formazione, come sulle infrastrutture. Sabato e domenica, oltre che per i sindaci e presidenti di Provincia voteremo dunque anche per il futuro dell'Italia. Io sono tra quelli che hanno sempre parlato male di Berlusconi - ha concluso Rosy Bindi -, ma oggi lo faccio in maniera ancora più convinta. Così come sono convinta che c'è un'Italia diversa, un'Italia vera che non è rappresentata da questa maggioranza di Governo".

"Sabato e domenica - si è congedata l'on. Bindi -, ad essere in gioco è anche la nostra Carta Costituzionale". Temi profondi su cui il centrosinistra tutto invita i cittadini ad una attenta riflessione, in queste poche ore che mancano all'apertura dei seggi elettorali.

05/06/2009





        
  



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