Khalid Jabir della lista "Lavoro Solidarietà Partecipazione Futuro" è il nuovo rappresentante degli Immigrati in seno al Consiglio Provinciale dopo le elezioni svoltesi domenica scorsa a Palazzo San Filippo. Jabir di nazionalità marocchina, ha 40 anni e dal 1988 risiede in Italia a Colli del Tronto. Diplomato in Letteratura moderna presso l'Università di Giurisprudenza di Casablanca, il neo consigliere si è imposto sugli altri candidati conquistando oltre un terzo dei voti espressi.

"Vorrei esprimere un sentito ringraziamento alle Istituzioni locali, all'associazione "Futuro" che mi ha dato questa importante opportunità e a tutti coloro che mi sono stati vicini e che hanno sostenuto la mia candidatura - ha dichiarato Jabir - mio impegno, sin da subito, sarà di lavorare ed essere in prima linea non solo nel dar voce ai diritti degli immigrati residenti nel Piceno ma anche di promuovere attività per la comunità degli immigrati presente nel territorio, avviare corsi di lingua italiana, incentivare iniziative nel campo culturale e sociale e soprattutto sostenere l'applicazione della norma regionale a sostegno dei diritti degli immigrati".

Nei prossimi giorni il presidente della Provincia, Piero Celani, incontrerà il nuovo rappresentate degli immigrati, Khalid Jabir, per avviare un primo dialogo istituzionale volto alla ricognizione delle problematiche e per impostare così un'importante base di lavoro.

Dal prossimo consiglio provinciale dunque, sui banchi di palazzo San Filippo sarà presente per la terza legislatura questa figura, prevista dall'art. 8 dello Statuto della Provincia e introdotta per la prima volta nel 2003 con l'obiettivo di favorire una migliore integrazione nella comunità provinciale dei cittadini stranieri residenti nel territorio. Il rappresentante degli immigrati ha infatti funzioni consultive e di impulso, può partecipare ai lavori dell'Assemblea e delle commissioni consiliari con facoltà di prendere la parola e di informazione preliminare prima dell'approvazione delle deliberazioni riguardanti le condizioni degli immigrati, ma senza diritto di voto.