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Sul Distretto della domotica Donati non ha dato nessuna risposta

San Benedetto del Tronto | L'Assessore regionale Sandro Donati, ha risposto alle critiche del Presidente Celani, sulla realizzazione del Distretto della domotica. Ma a San Benedetto del Tronto si fanno osservazioni che interessano la città.

di Felice Di Maro

Un progetto di domotica

Per il centrosinistra la regione Marche è sempre stata un laboratorio di sperimentazioni per forme istituzionali e quant'altro. Quella in corso riguarda la delega al Piceno data a Sandro Donati. In nessuna regione d'Italia ne è stata data una più o meno simile, comunque in bianco e senza alcun peso istituzionale.

Donati risponde su tutto (per approfondimenti si vedano gli articoli correlati -ndr-) ma alle critiche di Piero Celani, presidente della Provincia di Ascoli Piceno, sulla realizzazione del Distretto della Domotica che la Regione Marche non ha coinvolto il Parco scientifico e tecnologico "Tecnomarche" nella realizzazione del Distretto della Domotica ha dato risposte generiche e non istituzionalmente impegnative. Celani replicherà, come e quando ritiene opportuno. La prospettiva di San Benedetto merita attenzione in quanto non siamo sudditi di nessuno e tra gli esclusi abbiamo risorse da mettere in campo.

Dal governatore della Regione Marche, Spacca, e da Fabio Badiali, Assessore all'Industria, artigianato, e energia il 13 luglio a Fabriano con le università di Camerino e Politecnica delle Marche e con la Meccano presso l'Oratorio della Carità, via Cesare Battisti 31, è stato presentato il "Distretto della Domotica". Giornali e televisioni ne hanno dato notizia e con particolari. Il nuovo distretto ha sede nel nord delle Marche e il suo obiettivo dichiarato è quello di potenziare le esperienze già in corso e non prevede proprio niente per il Piceno, diversamente i media ne avrebbero dato notizia.

I giochi sono stati fatti e Donati deve avere la correttezza istituzionale di dare risposte presentando anche alla città di San Benedetto del Tronto documentazioni che attestino che il progetto è in "itinere" e non già definito e in fase di realizzazione. Non si tratta di aggiungere un posto a tavola! L'innovazione tecnologica, carica essenziale della domotica che è trasversale a tutti i settori della nuova casa, gioca un ruolo importante nella nostra città. Con i vari piani casa il futuro è già in linea: nuove costruzioni, e ristrutturazioni e riconversioni d'uso, utilizzeranno ampiamente nuovi materiali e si sceglieranno anche i nuovi moduli abitativi.

I nuovi saperi legati alle nuove conoscenze di ricerca non sono solo il decollo di nuove tecnologie. Sta in gioco un nuovo sviluppo economico che ha nella sede della facoltà di economia dell'Università Politecnica delle Marche di Porto d'Ascoli un riferimento tanto essenziale quanto decisivo per la formazione delle nuove maestranze del Piceno del quale la Regione Marche ne deve tenere conto. Donati non può fare il servo in ginocchio di Spacca, di Badiali e dei noti gruppi industriali delle Marche che nell'economia della regione fanno il bello e il cattivo tempo.

La nostra città sta contribuendo con un aumento notevole di iscritti ai corsi di economia. Il Rettore dell'Università Politecnica delle Marche ha una posizione punitiva verso San Benedetto del Tronto in quanto non vuole fare nessun corso di laurea magistrale.

Questo significa che dopo la laurea triennale non pochi giovani termineranno gli studi per evidenti motivazioni economiche mentre guarda caso nel nord continueranno gli studi e pagati anche dalle rette degli iscritti di San Benedetto ai corsi delle lauree triennali. Il nuovo distretto della domotica offrirà al nord riferimenti in primis di studio ma poi di impiego. E chissà perché la ricerca sarà continua e sempre in progressiva evoluzione.

La decisione della regione Marche di non impegnare il Piceno è grave. Celani ha fatto bene ad intervenire ma a San Benedetto non dobbiamo stare a guardare cosa fa Ascoli. Occorre un ripensamento di coinvolgimento territoriale, coinvolgimento territoriale almeno di pari entità rispetto a quello che Spacca ha riservato al Nord. Dica Donati quali sono questi "interventi strategici ed iniziative per attenuare la crisi". Aprire una nuova fase di sviluppo nel nostro territorio è solo una enunciazione che non presenta alcun obiettivo dichiarato. A San Benedetto la risposta data a Celani non soddisfa proprio per niente.

17/07/2009





        
  



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