Festival Bizzarri tornano gli "anni di piombo"
San Benedetto del Tronto | Giovedì 9 luglio il DocFilmFest presenta in Piazza Matteotti Linfame e suo fratello di Luigi Maria Perotti, viaggio nella memoria della famiglia Peci. Perotti: Il Sindaco mantenga la promessa, intitolare una via a Peci.
di Stefania Serino
Patrizio Peci è stato il primo pentito delle Brigate Rosse, l'uomo che con le sue rivelazioni ha dato il colpo di grazia all'organizzazione terroristica. Roberto suo fratello più piccolo viveva a San Benedetto del Tronto dove nel giugno del 1981 veniva rapito da un Commando sottoponendolo a 54 giorni di prigionia.
Un tema, quello del terrorismo, che ritorna grazie al lavoro del regista sambenedettese Luigi Maria Perotti: "mi riempie di orgoglio poter presentare il mio film in un'occasione tanto importante, il caso di Roberto Peci merita di essere ricordato e spero che il Sindaco mantenga la promessa di intitolare una via a Peci";
Top secret la scenografia studiata per l'occasione mentre trapela la notizia relativa ad un allestimento "minimal", dove protagonista indiscusso sarà il maxi schermo che verrà sistemato alle spalle della Chiesa San Giuseppe, libere le vie adiacenti che non saranno chiuse al traffico.
Prosegue intanto con successo la sessione estiva dell'Accademia Internazionale del Documentario Libero Bizzarri presso l'Auditorium comunale dove nella mattinata di ieri sono intervenuti i documentaristi Alessandro Ferroni e Mario Zanot.
Il primo ha affrontato il tema delle produzioni documentaristiche internazionali. Il tema della lezione, "Lo spazio del reale tra immagine ed immaginario. L'esperienza Qosko Maki nel paesaggio della cooperazione internazionale", ha riguardato il lavoro che le organizzazioni internazionali non governative stanno facendo nei paesi latino-americani a sostegno dei "ragazzi di strada".
Mentre Mario Zanot, regista di una intervista storica con Duch, meglio conosciuto come il "macellaio di Phnom Penh", ha trattato il tema "La tecnica del documentario per un profilo d'Autore", l'abilità cioè di un documentarista nell'affrontare interviste con personaggi che, nel bene o nel male, hanno fatto la storia della nostra epoca.
Zanot, regista milanese reduce dall'esperienza con Giuseppe Tornatore sul set di "Baaria", in questa occasione si è confrontato con gli allievi dell'Accademia per spiegare loro importanti passaggi delle sue creazioni, favorendo altresì il dialogo anche rispetto al mondo del documentariato.
Ne è emerso un quadro interessante dove il Festival Bizzarri rappresenta secondo Zanot il giusto e dovuto riscatto per un settore che attraversa un momento di crisi ma "di cui la televisione avrebbe bisogno - dice - Il Bizzarri è l'unico festival del documentario, una validissima vetrina dove chi fa documentari può mostrare il proprio lavoro a prescindere dal successo decretato dal pubblico sovrano".
Un pubblico che da quest'anno non sarà più rappresentato da una ristretta élite bensì da tutta la cittadinanza grazie all'idea della Fondazione Bizzarri di proporre il DocFilmfest nel cuore pulsante della città: Piazza Matteotti.
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08/07/2009
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