La città omaggia lo scienziato sambenedettese Reno Mandolesi
San Benedetto del Tronto | Nella mattinata di sabato 1 agosto il direttore dellistituto di fisica cosmica di Bologna è stato omaggiato dal Sindaco Giovanni Gaspari per la missione spaziale Planck di cui lo scienziato sambenedettese ha ricoperto un ruolo primario.
di Stefania Serino

Filipponi,Sorge, Mandolesi e Gaspari(Foto Capriotti)
Non chiamatelo scienziato, ma servitore dello stato. Nazzareno Mandolesi, 64 anni, direttore dell'istituto di fisica cosmica dell'Istituto nazionale di astrofisica a Bologna è stato ricevuto questa mattina dal Sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari che ha voluto rendergli omaggio a nome dell'intera città: "era necessario dopo alcuni articoli apparsi sulla stampa relativi agli straordinari risultati raggiunti dal prof. Mandolesi, omaggiare un uomo che grazie alla scienza può contribuire a sprovincializzare la nostra città".
All'incontro hanno preso parte anche l'assessore alla cultura Margherita Sorge nonché il cognato, il professor Angelo Filipponi, entrambi fondamentali nell'aver reso possibile questo incontro con il Prof. Reno Mandolesi, un sambenedettese d'eccezione che oggi vanta una carriera scientifica davvero clamorosa grazie alla missione "Planck".
Trattasi di un progetto che dura da ben 17 anni, preceduto da una approfondita fase di preparazione: la luce primordiale dell'Universo verrà osservata grazie ad uno strumento cosmico chiamato LFI (low frequency instrument) ideato dal dott. Mandolesi e realizzato presso il CNR di Bologna e con il contributi e la collaborazione di centri di ricerca dislocati su tutto il pianeta.
"Si potrà andare a scoprire - spiega Mandolesi - cosa c'era nell'Universo, ed in particolare la natura delle onde gravitazionali primordiali. Naturalmente siamo ancora nel campo delle ipotesi, la buona notizia è che il satellite funziona perfettamente, dall'8 agosto saranno effettuate osservazioni sulla prima luce dopodiché osserveremo i dati".
Nel corso dell'incontro il prof. Mandolesi si è piacevolmente raccontato svelando le sue due passioni più profonde: la scienza e il mare, senza dimenticare il legame con la sua terra natìa. "Sono rimasto molto legato a San Benedetto, la terra la si porta con sé, è nel sangue, come pure il mare che resta il mio secondo mestiere a cui piacevolmente mi concedo nei momenti di pausa, recandomi presso la Marina di Ravenna da cui con la mia barca prendo il largo laddove riesco a sentirmi davvero libero".
Alla città di San Benedetto non resta dunque che rendere omaggio ad un figlio tanto illustre quanto umile il quale sebbene continui a girare il mondo non distoglie mai lo sguardo dalla sua San Benedetto ove grandi sono le aspettative riposte nei giovani affinché approdino in tanti alle materie scientifiche per contribuire a rendere grande la Scienza.
E la proposta è quella di un Convegno da effettuare a primavera a San Benedetto con scienziati di fama mondiale. Il problema maggiore è, come sempre, riuscire a garantire un ospitalità adeguata per un Convegno di tale portata che farebbe compiere un grande salto di qualità alla città proiettandola in campo mondiale.
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01/08/2009
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