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Colpito da un pugno muore un ventitreenne a Martinsicuro

Martinsicuro | La vittima è stata assalita da quattro giovani nei pressi di un chiosco a Villarosa. Non si conoscono i motivi della lite. Indagini verso due giovani condotte dal sostituto procuratore Serena Bizzarri.

di Nicola Facciolini

Auto Carabinieri

Con un pugno mortale alla tempia, un giovane universitario marchigiano di Castel di Lama (Ascoli Piceno), Antonio de Meo, 23enne cameriere stagionale, nella notte di mezza estate tra il 9 e il 10 agosto 2009, è stato ucciso a Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo) sulla costa adriatico-aprutina. Barbaramente aggredito ed ammazzato per futili motivi con un pugno sferrato da uno dei quattro giovani (forse sedicenni) italiani, scesi da un motorino. Secondo la ricostruzione dei fatti operata dagli inquirenti, giunti sul posto insieme ai sanitari, il giovane sarebbe stato aggredito mentre mangiava da solo un panino, degli arrosticini e beveva una birra, seduto su panchina di un venditore ambulante.

Dopo il delitto, gli aggressori sarebbero subito fuggiti come confermerebbero alcuni cittadini che avrebbero assistito al fatto. Aperto un fascicolo dalla magistratura per omicidio volontario, ad indagare sono i carabinieri di Alba Adriatica e Teramo. Scena del crimine, avvenuto nel corso dell'aggressione, è il centro turistico di Villa Rosa di Martinsicuro (Te), in uno spazio antistante un chiosco che vende generi alimentari. L'area è stata sottoposta a sequestro e i carabinieri stanno indagando.

Il De Meo sarebbe morto poco più tardi all'ospedale di Sant'Omero (Te). E' scattata la caccia a un gruppo di giovanissimi centauri. Sarebbe stato letale il pugno improvvisamente sferrato alla tempia del 23enne da uno dei giovanissimi scesi dalla motocicletta. Di Meo cade a terra esamine su un telo verde. L'accusa per il responsabile dell'assassinio che - assicurano gli inquirenti - verrà assicurato alla giustizia, è di omicidio volontario.

Non si esclude che il De Meo possa essere stato aggredito da più di un giovane. Non si conoscono né l'identità dell'omicida e del gruppo né i motivi del gesto omicida. Il giovane sarebbe stato colpito con un pugno ferale alla tempia da un motociclista che si era fermato al chiosco dove il cameriere marchigiano stava cenando. Pare che tra i due sia nato un diverbio.

Il presunto aggressore sarebbe arrivato con altri tre centauri. Ci sarebbero comunque dei testimoni (clienti e passanti) pronti a ricostruire i fatti decisivi per incastrare il gruppo, l'omicida e i presunti complici. Perché morire d'estate in una scazzottata notturna nel dopo-lavoro in provincia di Teramo? Il giovane faceva il cameriere stagionale in uno degli alberghi di Villa Rosa di Martinsicuro, per pagarsi gli studi universitari. De Meo era solo a cena, finito il turno di lavoro.

Aveva scelto di cenare in uno di quei furgoni attrezzati a chiosco su una parallela del lungomare, non distante da un gruppo di giostre. Ma scoppia una discussione che degenera in una violenta scazzottata, al culmine della quale il 23enne crolla a terra. Arrivano subito i soccorsi.

Gli operatori del 118 fanno di tutto per rianimare il giovane. Il decesso di De Meo sarebbe stato confermato all'ospedale di Sant'Omero (Teramo). Sul posto i carabinieri di Martinsicuro, i militari del nucleo investigativo di Teramo e i Nor di Alba Adriatica che, con la magistratura aprutina, sono ora tutti al lavoro per rintracciare il responsabile dell'omicidio del giovane e il gruppo di centauri. Si attendono i risultati dell'analisi autoptica che dovrà accertare la dinamica dei colpi inferti sul corpo del povero lavoratore stagionale.

E' il sesto omicidio in provincia di Teramo dal 2004. La notizia è stata lanciata anche sui media nazionali, in particolare il Corsera che, nel confermare la pista seguita dai carabinieri di sentire alcuni testimoni per avere più elementi per le indagini, rivela che è stato "il gestore del chiosco a chiamare il 118 che ha tentato invano di rianimare il ragazzo".

Intanto l'attenzione degli investigatori si è rivolta su quattro minorenni della Val Vibrata, che sono stati sentiti dai carabinieri del Nucleo investigativo e da quelli del Comando Compagnia di Teramo che vogliono se c'è stato un loro eventuale coinvolgimento nell'omicidio.

Uno di loro sarebbe estraneo ai fatti, mentre sugli altri tre si sta continuando a indagare e i dubbi degli investigatori riguardano in particolare due di questi minori. Non è ancora chiaro se il cameriere stagionale conoscesse chi lo ha colpito mortalmente né si conoscono i motivi dell'aggressione.

A condurre le indagini è il sostituto procuratore Serena Bizzarri e il reato ipotizzato è omicidio preterintenzionale.

 


 

10/08/2009





        
  



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