Roberto Giacobbo e "la fine del mondo"
San Benedetto del Tronto | Alla Palazzina Giacobbo ha calamitato l'attenzione del numerosissimo pubblico presente conducendolo con successo ad una maggiore consapevolezza dei problemi relativi al passato e al futuro dell'umanità e del mondo.
di Maria Teresa Rosini

(Foto: A. Cellini)
Le sue trasmissioni però, al di là del fascino per tutto ciò che è sconosciuto e, in qualche modo, "oscuro", non hanno nulla di sensazionalistico riuscendo invece a coniugare con successo rigore scientifico e abilità divulgative in un equilibrio che riesce perfettamente nell'intento e che è fondato su una scrupolosa documentazione scientifica e l'uso esclusivo di fonti primarie.
Si tratta di uno dei pochi format, quello di "Voyager", che la Rai esporta in altri paesi e questo, insieme allo straordinario successo della trasmissione, testimonia della serietà e della professionalità della redazione, selezionata personalmente, per merito e caratteristiche, da Giacobbo stesso e composta esclusivamente di giovani.
L'attenzione al linguaggio usato è un altro punto di forza che l'autore vuole sottolineare e a cui attribuisce una grande valenza perché, ci dice, "il mezzo attraverso il quale le informazioni vengono veicolate ha un'importanza centrale nella comunicazione con il lettore o il telespettatore e deve perciò essere strutturato in modo da non costituire un ostacolo alla conoscenza".
Protagonista assoluto della serata degli "Incontri con l'autore" di venerdì, l'autore di "2012: la fine del mondo?", introdotto dalla presentazione del giornalista Sandro Paci, ci ha dato prova, una volta di più, delle sue qualità di comunicatore catturando l'attenzione del numeroso pubblico presente e conducendolo con successo ad una maggiore consapevolezza dei problemi relativi al passato e al futuro dell'umanità e del mondo.
Il libro prende spunto dal fatto che la cultura Maya fa terminare il proprio calendario il 21 dicembre 2012 e, incrociando questo dato con tutta una serie di circostanze presenti in documenti che sembrerebbero avvalorarlo, come il testo delle Centurie di Nostradamus, le profezie di Malachia, il libro dei morti dell'antico Egitto, ne da una propria suggestiva interpretazione.
In realtà qualcosa di preciso accadrà in questa data: in quel giorno, secondo previsioni risalenti all'antichità ma confermate dalla scienza contemporanea, tutti i pianeti del sistema solare risulteranno allineati al sole.
Tale previsione risulta presente sia nel Libro dei Morti egiziano, che la indica come fine del 6° periodo e "fine del male del diavolo", sia nel calendario Maya, sia in Nostradamus, che parla del 2012 come anno in cui una rivelazione religiosa segnerà l'esordio di un lungo periodo di pace sulla terra, sia in Malachia, che indicherebbe nei suoi versetti gli ultimi tre papi corrispondenti, in base ad un' interpretazione credibile, a Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
L'ipotesi, che Giacobbo poi prova ad elaborare secondo una sua personale "visione" fondata su questi documenti, è suggestiva e affascinante e si arricchisce di concretezza scientifica attraverso il dato per cui assai facilmente l'allineamento dei pianeti del 21 dicembre 2012 potrebbe provocare delle tempeste magnetiche non prive di conseguenze per la nostra quotidianità in cui telefoni cellulari ed apparecchi elettrici sono elementi che potremmo definire imprescindibili per il nostro stile di vita.
Aspettando questo appuntamento, ormai abbastanza vicino, e in attesa di scoprire cosa ci riserverà, senza indulgere in un pessimismo e in una visione apocalittica e catastrofista che Giacobbo ci sconsiglia vivamente, avremo la possibilità di leggere questo libro che, senza darci certezze, può contribuire intanto ad accrescere e anche a modificare le nostre conoscenze riguardo le culture e le religioni dell'antichità.
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19/08/2009
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