Donatella Cotesta ha vinto il Premio teatrale la Fojetta dOro
Montalto delle Marche | Il pubblico, sempre numeroso e partecipe durante le serate ha colto con molta attenzione questo premio teatrale. Ha vinto una latinense che aveva già vinto il premio Piper legato allo storico locale di Roma.
di Felice Di Maro
Ideato e diretto da Maria Nadia Scirè anche quest'anno a Montalto delle Marche dal 3 al 7 agosto, si è svolto il noto premio teatrale "La Fojetta d’oro".
La manifestazione che è nata nelle Marche in onore di Felice Peretti divenuto Papa Sisto V nel 1585, rappresenta ormai un concorso teatrale di rilievo e ben sopra la media. Il premio è simboleggiato da una brocchetta in ceramica smaltata in oro, unità di misura per mescere il vino nelle cantine del territorio dello Stato Pontificio. Realizzato dagli artigiani del luogo rappresenta l’amore della città per Sisto V che concesse non solo l’amministrazione della città direttamente sotto lo Stato Pontificio ma ne fece un centro culturale ed artistico.
Un esempio è il Reliquario donato alla città nel 1589 da Sisto V realizzato in oro e pietre preziose di arte fiamminga. La manifestazione è organizzata con l’entusiastica partecipazione del Comune di Montalto delle Marche che si è dato l’obiettivo di far conoscere il teatro in vernacolo e naturalmente con un concorso al quale è legata una giuria di alta qualità come la nota autrice in vernacolo maceratese Doride Santucci.
Il premio ha lo scopo di promuovere compagnie teatrali per divulgare il teatro e presentare gli autori contemporanei. Quest’anno per la migliore attrice protagonista ha vinto la latinense Donatella Cotesta della filodrammatica di Roma, nel ruolo della “Sora Checca”, la barista della commedia “Al solito posto”.
E’ stata una rivelazione? , Donatella Cotesta già durante la serata di gala del “Premio Piper”, organizzata in occasione del 44° anniversario dell'apertura dello storico locale romano era stata premiata come migliore attrice rivelazione teatrale 2009 per aver interpretato il ruolo della "Signora Checca" nella commedia romama "Al solito posto". Per lo stesso motivo il Premio Piper è stato vinto anche da Rosanna Pisano, Francesco Rizzi, Mimma For Rever, Daniela Bacchi, Pietro Ferracci, Enzo Bonanno, Eugenio Cardinali". A Montalto Marche vincendo anche questo premio, Donatella Cotesta ha dimostrato che intanto il teatro in vernacolo può essere quanto meno non legato esclusivamente al territorio nel quale la lingua colloquiale è attiva e che se c’è talento, e questo lo si riscontra in primis con il consenso del pubblico, anche se di una regione diversa il successo è assicurato.
Quindi il vernacolo è un valore nazionale che articola la lingua a livello del dialetto del luogo ma che nell’insieme è anche un veicolo di valori che aiuta l’interpretazione dei fenomeni sociali. Potrà sembrare facile ma non lo è poi tanto essere protagonista in una commedia come “Al solito posto”. Certo si tratta di una commedia divertente e di evasione quanto si vuole ma senza perdere la leggerezza che un requisito importante propone sulla scena storie anche drammatiche dell’ universo femminile.
La "Signora Checca" detta in romano “Sora Checca” ha il suo da fare in quanto da sola gestisce un bar. Si ispira quindi alla cronaca? Certo gli autori, Franco Ignazio Palumbo, Gabriella Rossini e Giulio De Nicolais, hanno colto aspetti di vita reale e soprattutto quelli delle donne nelle borgate romane. Naturalmente la trasgressione è la caratteristica più originale. In questo lavoro i tre autori a giudizio della critica, hanno inserito novità valide tali da poter essere considerati fautori del “neo realismo teatrale italiano”.
L' accento romano che si coglie, a volte è associato ad una leggerezza di contenuti ma la prosa attinge ad una drammaticità umana e sociale. Ogni personaggio rivela il suo mondo fatto di ipocrisia e corruzione ma, in contrasto a questa società corrotta emergono per contrasto due giovani personaggi, che in modo altrettanto deciso testimoniano e difendono alcuni valori puri che la società attuale sta perdendo. Lo spettatore è stato catturato da questo modo diverso di fare teatro e sicuramente il premio è stato dato come giusto riconoscimento.
Ecco un flasch di “Al solito posto”. Nel bar di periferia della Signora Checca tutto è normale finché una sera si ritiene di aver trovato l’espediente che consentirebbe di fare una e di tornare a “stravivere”. Ci fermiamo qui, il sipario è chiuso. Nelle Marche si ripresenterà questa commedia? Ma chi è Donatella Cotesta? Ha scritto nel 1998 per il Messaggero Veneto e il Piccolo di Trieste ed è Presidente dell'Associazione per le donne maltrattate “Da donna a donna” di Trieste. Ha condotto su Televita la trasmissione in diretta “Instradando” ed ha partecipato come attrice al film con Valerio Mastrandrea e Sandra Milo “Chi nasce tondo”. Come si vede la “Sora Checca” è una tipa tosta non solo in scena ma anche fuori.
Il premio per la migliore regia teatrale è stato assegnato a Brunella Jannetti, regista de “L‘uomo la bestia e la virtù” (rielaborata in vernacolo abruzzese). Il premio per il migliore attore protagonista è andato a Palloni Luigi della Filodrammatica di Lapedona (Fermo).
La manifestazione che è nata nelle Marche in onore di Felice Peretti divenuto Papa Sisto V nel 1585, rappresenta ormai un concorso teatrale di rilievo e ben sopra la media. Il premio è simboleggiato da una brocchetta in ceramica smaltata in oro, unità di misura per mescere il vino nelle cantine del territorio dello Stato Pontificio. Realizzato dagli artigiani del luogo rappresenta l’amore della città per Sisto V che concesse non solo l’amministrazione della città direttamente sotto lo Stato Pontificio ma ne fece un centro culturale ed artistico.
Un esempio è il Reliquario donato alla città nel 1589 da Sisto V realizzato in oro e pietre preziose di arte fiamminga. La manifestazione è organizzata con l’entusiastica partecipazione del Comune di Montalto delle Marche che si è dato l’obiettivo di far conoscere il teatro in vernacolo e naturalmente con un concorso al quale è legata una giuria di alta qualità come la nota autrice in vernacolo maceratese Doride Santucci.
Il premio ha lo scopo di promuovere compagnie teatrali per divulgare il teatro e presentare gli autori contemporanei. Quest’anno per la migliore attrice protagonista ha vinto la latinense Donatella Cotesta della filodrammatica di Roma, nel ruolo della “Sora Checca”, la barista della commedia “Al solito posto”.
E’ stata una rivelazione? , Donatella Cotesta già durante la serata di gala del “Premio Piper”, organizzata in occasione del 44° anniversario dell'apertura dello storico locale romano era stata premiata come migliore attrice rivelazione teatrale 2009 per aver interpretato il ruolo della "Signora Checca" nella commedia romama "Al solito posto". Per lo stesso motivo il Premio Piper è stato vinto anche da Rosanna Pisano, Francesco Rizzi, Mimma For Rever, Daniela Bacchi, Pietro Ferracci, Enzo Bonanno, Eugenio Cardinali". A Montalto Marche vincendo anche questo premio, Donatella Cotesta ha dimostrato che intanto il teatro in vernacolo può essere quanto meno non legato esclusivamente al territorio nel quale la lingua colloquiale è attiva e che se c’è talento, e questo lo si riscontra in primis con il consenso del pubblico, anche se di una regione diversa il successo è assicurato.
Quindi il vernacolo è un valore nazionale che articola la lingua a livello del dialetto del luogo ma che nell’insieme è anche un veicolo di valori che aiuta l’interpretazione dei fenomeni sociali. Potrà sembrare facile ma non lo è poi tanto essere protagonista in una commedia come “Al solito posto”. Certo si tratta di una commedia divertente e di evasione quanto si vuole ma senza perdere la leggerezza che un requisito importante propone sulla scena storie anche drammatiche dell’ universo femminile.
La "Signora Checca" detta in romano “Sora Checca” ha il suo da fare in quanto da sola gestisce un bar. Si ispira quindi alla cronaca? Certo gli autori, Franco Ignazio Palumbo, Gabriella Rossini e Giulio De Nicolais, hanno colto aspetti di vita reale e soprattutto quelli delle donne nelle borgate romane. Naturalmente la trasgressione è la caratteristica più originale. In questo lavoro i tre autori a giudizio della critica, hanno inserito novità valide tali da poter essere considerati fautori del “neo realismo teatrale italiano”.
L' accento romano che si coglie, a volte è associato ad una leggerezza di contenuti ma la prosa attinge ad una drammaticità umana e sociale. Ogni personaggio rivela il suo mondo fatto di ipocrisia e corruzione ma, in contrasto a questa società corrotta emergono per contrasto due giovani personaggi, che in modo altrettanto deciso testimoniano e difendono alcuni valori puri che la società attuale sta perdendo. Lo spettatore è stato catturato da questo modo diverso di fare teatro e sicuramente il premio è stato dato come giusto riconoscimento.
Ecco un flasch di “Al solito posto”. Nel bar di periferia della Signora Checca tutto è normale finché una sera si ritiene di aver trovato l’espediente che consentirebbe di fare una e di tornare a “stravivere”. Ci fermiamo qui, il sipario è chiuso. Nelle Marche si ripresenterà questa commedia? Ma chi è Donatella Cotesta? Ha scritto nel 1998 per il Messaggero Veneto e il Piccolo di Trieste ed è Presidente dell'Associazione per le donne maltrattate “Da donna a donna” di Trieste. Ha condotto su Televita la trasmissione in diretta “Instradando” ed ha partecipato come attrice al film con Valerio Mastrandrea e Sandra Milo “Chi nasce tondo”. Come si vede la “Sora Checca” è una tipa tosta non solo in scena ma anche fuori.
Il premio per la migliore regia teatrale è stato assegnato a Brunella Jannetti, regista de “L‘uomo la bestia e la virtù” (rielaborata in vernacolo abruzzese). Il premio per il migliore attore protagonista è andato a Palloni Luigi della Filodrammatica di Lapedona (Fermo).
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31/08/2009
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