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"Scrittori sotto le stelle"

San Benedetto del Tronto | A stagione conclusa si fanno bilanci ma non mancano osservazioni per la manifestazione "Scrittori sotto le stelle". C'è chi ne propone il rilancio anche durante l'anno.

di Felice Di Maro

Minuto Roncarolo Tani e Perazzoli(Foto Cicchini)

Sono nove anni che a San Benedetto del Tronto la Bibliofila e la Confesercenti insieme organizzano la presentazione di libri in alcuni Chalet nei mesi di luglio e agosto. Quest'anno sono stati 18 quelli presentati e con autori tutti di rilievo. Niente da invidiare all'altra manifestazione "Incontri con l'Autore" organizzata sempre dalla Bibliofila ma con l'Amministrazione comunale e presso la Palazzina Azzurra.

Quest'articolo intende partecipare agli organizzatori alcune osservazioni su delle dichiarazioni che si sono state fatte nel corso delle serate e che si ritiene debbano essere oggetto di dibattito. Intanto è da ribadire che siamo veramente lontani dalla ben nota definizione di "Deserto culturale" che ha caratterizzato la città nei decenni passati. A queste manifestazioni partecipano autori di prestigio e il pubblico è sempre più numeroso e motivato e fa domande agli autori che a volte pongono interrogativi di rilievo ed anche su temi cruciali.

Ma dove sta però la forza di "Scrittori sotto le stelle"? Intanto la location che è lo spazio che alcuni Chalet riservano alla presentazione di un'opera libraria e senza disattivare i servizi ordinari quali quelli s'intende di ristorante ma anche bar, gelateria, etc..

Dopo una giornata passata sulla spiaggia e al mare per evadere di certo ma a volte anche solo per interrompere quella leggera noia estiva che a volte in prima serata si manifesta quando si è in vacanza si è riscontrato che proprio i turisti hanno manifestato gradimenti sempre maggiori. Gradimenti che hanno naturalmente interessato anche i residenti che sono stati coinvolti.

A San Benedetto è normale passare qualche ora di sera seduto ad un tavolo presso uno Chalet che magari non si frequenta di giorno. Non è necessario che le due location debbano coincidere. Cambiare continuamente il luogo di intrattenimento agevola amicizie e genera quella simbiosi di relazioni che a volte sfocia anche in relazioni sentimentali e non solo tra ragazzi e ragazze s'intende. Agevola quel dialogo tra ceti sociali differenti e magari tra categorie professionali che solo quando sono in vacanza capita di parlarsi.

Si registrano anche approcci conoscitivi su tematiche varie. Si genera un continuo arricchimento culturale fatto di conoscenze a volte specifiche in quanto è normale che a manifestazione conclusa capita che si continui a commentare una tale autrice o un determinato tema. Chi ha fatto domande magari tende a presentare ampliamenti e tenta qualche approccio per presentare i sui suoi punti di vista anche su temi cruciali.

Capita che l'attenzione poi non coincide con le proprie aspettative di essere compreso, aspettative sempre legittime ma a volte deboli di tesi probanti in quanto l'apparato delle fonti è in formazione e la ricerca bibliografica è appena iniziata. Ovviamente siamo al mare e i floppy hanno una corsia privilegiata che lungo la spiaggia vengono inghiottiti dalle onde del mare e si allontanano indisturbati, la sera dopo è già tabula rasa e la ricerca riprende con un prospettiva diversa. I processi culturali non hanno quasi mai un tetto e la base inderogabile è la volontà di conoscere.

Tutta questa carica di valori che poggia su un mix di piacere in sé per le relazioni che nascono e acquisizioni a volte di nozioni importanti connotano una crescita culturale continua dei turisti e residenti. Nel prossimo anno una svolta negativa anche se le intenzioni come dichiarate sarebbero quelle di imprimere accelerazioni probabilmente positive potrebbero ridurre gli spazi di partecipazione da parte del pubblico, sia che si tratti di clienti degli Chalet oppure no.

Dall'ambiente si è colto a più riprese che San Benedetto del Tronto con le due manifestazioni citate dovrebbe mettersi in relazione ma in pratica si chiede di mettersi in concorrenza con le analoghe iniziative delle metropoli in quanto con oltre 35 presentazioni di libri in estate e che con quelli complessivi del periodo autunno-inverno-primavera circa 50 ci sarebbero i numeri per un loro rilancio.

L'ottimo risultato di partecipazione del pubblico espone sia gli enti che gli stessi organizzatori e come persone s'intende a fare previsioni. Queste però dovrebbero essere fatte con proiezioni autonome rispetto ai processi culturali in corso?

In pratica dovrebbe essere garantito il diritto di critica e quello di libera opinione?
Si tenga conto che nelle metropoli, tipo Roma, Milano, Napoli, Torino, in generale il pubblico è quasi sempre spettatore passivo tranne in rari casi. Ognuno è solo nella folla: parlano solo gli Addetti ai Lavori.

Gli interventi che sono in genere elencati nella scaletta della manifestazione a volte sono solo analitici e di maniera s'intende. Non sono quasi mai critici in quanto fanno parte di un programma concordato nei particolari. Il pubblico che fa domande e quando è consentito farle o è formato da giornalisti che hanno il compito di demotivare chi vuole chiedere qualcosa di leggero oppure dai depositari delle verità: esperti e studiosi.

Quella parte del pubblico che è motivata da un interesse veramente culturale è condizionato dai continui processi di citazioni percepibili certo con immediatezza ma non con altrettanto tempismo analizzabili in quanto prevalgono tecnicismi ed a volte neologismi; i significati non sono rilanciabili immediatamente con opzioni centrate su interrogativi. Nelle metropoli funziona che il linguaggio e non di colui che presenta ma di coloro che fanno gli interventi programmati in scaletta è quello non corrente della gente comune. In pratica si parla un'altra lingua in quanto poco si capisce ma niente si comprende.

Attenzione quindi che se "Scrittori sotto le stelle" ha avuto successo modificare in toto l'asset della manifestazione potrebbe generare una svolta alla quale potrebbe non corrispondere lo stesso consenso fino ad oggi registrato. Ovviamente se come si è dichiarato la Confesercenti ha l'obiettivo di promuovere la cultura è necessario quanto meno che il pubblico ed è da intendersi tutto il corpo degli spettatori sia attivo e non passivo come nelle metropoli.

L'invito è quello di rilanciare questa manifestazione durante l'anno in modo da tenere acceso l'interesse per le nuove edizioni. Tutti i locali chiudono a fine stagione ma l'invito merita attenzione in quanto potrebbe essere anche un modo per rilanciare il lungomare oltre la stagione stiva. La fruizione veramente originale di "Scrittori sotto le stelle" da parte del pubblico obbliga a fare osservazioni.

Speriamo che siano accolte anche dalla Bibliofila e la Confesercenti.

19/09/2009





        
  



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