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"L'ordinanza che vieta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni ed ai malati di mente si farà"

Ascoli Piceno | Lo afferma l'autonomista democristiano, segretario comunale dell'ex Dca, Francesco Petrelli dopo aver avuto rassicurazioni dal primo cittadino Guido Castelli e dall'Assessore comunale alla gioventù Massimiliano Brugni.

(da sinistra) Castelli e Petrelli

"L'ordinanza che vieta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni ed a persone affette da malattie di mente si farà. In un colloquio informale a margine di una conferenza il Sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, ha assicurato che a breve, una volta ultimate le verifiche, emanerà un ordinanza sul modello di quella varata a Milano dal sindaco Letizia Moratti. Altrettante rassicurazioni in merito alla prescrizione che vietano la vendita di alcolici sono arrivate anche dall'Assessore comunale alla gioventù Massimiliano Brugni". All'indomani degli altri allarmi giunti da Ascoli lo afferma l'autonomista democristiano, segretario comunale dell'ex Dca, Francesco Petrelli, che da luglio scorso aveva chiesto a Castelli d'assumersi la responsabilità di fare quanto poteva, non tenendo in alcun conto i condizionamenti di forti lobby locali, che mettono in piedi un circuito che dà da bere ai ragazzi per fare soldi senza badare alla loro vite.

"Le affermazioni di Castelli e Brugni ci confortano - dice Petrelli - ma ora chiediamo che, considerata la loro buona volontà, non si perda altro tempo per tradurre in fatti l'ordinanza. A riguardo offriamo al Sindaco la nostra collaborazione perché non vorremmo, che la sua attenzione si riducesse solo al divieto, senza pensare alla prevenzione. La più grande prevenzione dell'alcolismo e di tutte le altre dipendenze è la promozione umana: dare ai ragazzi una prospettiva di senso in cui inquadrare la propria vita".

"I ragazzi non devono avere luoghi scoperti - dichiara ancora l'autonomista democristiano - lunghe ore senza far nulla in strada con gli amici o davanti allo schermo di un computer. È questo l'intervento fondamentale che possono fare i genitori. In questa età, infatti, la loro autorità è spesso contestata e il più delle volte sono gli ultimi a sapere. Proprio in questa direzione i Comuni, quello di Ascoli in testa, e Provincia dovrebbero attivare da subito corsi per prevenire il disagio, con incontri tematici che possano aiutare a conoscere meglio i problemi di alcol e droga, ma anche quelli legati alle nuove tecnologie. Giusto, poi, chiedere la sanzione amministrativa pecuniaria per chi vende il prodotto vietato ma il consumatore, ovvero il minore, deve avere una sanzione sociale".

"Multare la famiglia, infatti - conclude Petrelli -, non aiuterà il giovane a comprendere pienamente il suo errore e il pericolo che deriva dall'abuso di alcool. E' solo responsabilizzando i giovani che li aiuteremo a diventare cittadini in modo completo; la loro sanzione sia accudire vittime di incidenti stradali e le loro famiglie".

28/09/2009





        
  



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