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Guerra dei decibel: i residenti ora chiedono i danni allo chalet

Porto Sant'Elpidio | Rinviata stamattina la prima udienza che vede chiamato in causa lo chalet Ti-Oro per disturbo della quiete; un altro stabilimento è in causa, i residenti si costituiscono e chiedono decine di migliaia di euro di risarcimento.

di Pierpaolo Pierleoni

Richieste di risarcimento danni per decine di migliaia di euro, cause e ancora tanta tensione. Non è mai finita la disputa sui decibel e l'inquinamento acustico a Porto Sant'Elpidio, che ora si trasferisce, dopo un'estate di rara intensità per controlli ed intransigenza per provvedimenti, nelle aule di tribunale.

Era convocata infatti per questa mattina la prima udienza del procedimento penale contro lo chalet Ti-Oro, stabilimento del lungomare centro di Porto Sant'Elpidio, difeso dall'avvocato Giacomo Galeota. L'accusa della Procura della Repubblica di Fermo è di violazione dell'art. 659 del codice penale, disturbo del riposo. La causa fa riferimento ad episodi accaduti non quest'anno, ma durante l'estate del 2008, quando per due volte lo chalet aveva fatto registrare rilevamenti Arpam oltre i limiti consentiti.

Una coppia residente proprio di fronte allo chalet, dalla quale era partita la querela per disturbo del riposo, ha chiesto di costituirsi parte civile, presentando una richiesta di risarcimento danni per 40.000 euro a persona.La motivazione riguarda i disturbi e lo stato di agitazione derivanti dall'impossibilità, a loro dire, di riposare nelle ore notturne a causa della musica house e tecno dello chalet, degli schiamazi degli avventori e delle grida dei vocalist. Il legale del locale, Giacomo Galeota, ha presentato istanza di oblazione; ha chiesto in pratica che il reato sia estinto e tramutato in sanzione pecuniaria. Se la richiesta sarà accolta, non potrà avere seguito la costituzione di parte civile e con essa il risarcimento del danno ai residenti.

Un caso simile, diversi sia i querelanti che gli imputati, si è già verificato recentemente in un altro procedimento, dove una coppia di abitanti della zona centro ha chiesto allo chalet Caribe, ben 40.000 euro di risarcimento a testa, sempre per danni derivanti da disturbo della quiete. Il procedimento è ancora aperto.

Non rimane che attendere i prossimi mesi per valutare l'evolversi della querelle giudiziaria. Certoil difficile equilibrio tra tutela dell'intrattenimento per i locali e del riposo per i residenti a Porto Sant'Elpidio non si è ancora trovato. Da un 2008 a detti di alcuni fin troppo permissivo, che ha portato a contenziosi giudiziari ancora attivi, ad un 2009 di rara severità, in alcuni casi parsa anche eccessiva. Un problema che si ripresenterà anche per la prossima estate e che certo chiederà ancora un confronto approfondito.

16/10/2009





        
  



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