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Nuovo centro commerciale a Castel di Lama, tante le perplessità della Confcommercio

Castel di Lama | Igino Cacciatori e Giorgio Fiori non vedono di buon occhio la nascita della nuova mega-struttura: "Il nostro territorio è già più che servito da grandi strutture di vendita tanto che nel giro di 20 Km ne esistono ben 3".

Cacciatori e Fiori

"L'annunciata apertura del nuovo centro commerciale a Castel di Lama, nelle immediate vicinanze di "Città delle Stelle" - dopo aver beneficiato di numerose proroghe che avevano provocato anche un ricorso al TAR Marche - non è una buona notizia né tanto meno un regalo di Natale". E' questo il pensiero del Presidente Confcommercio Igino Cacciatori che motiva il commento aggiungendo che "il nostro territorio è già più che servito da grandi strutture di vendita tanto che nel giro di 20 Km. ne esistono ben 3, con una densità per abitanti tra le più alte di Italia. Una nuova mega struttura in uno stesso bacino d'utenza è dunque del tutto inutile".

"Il consumatore - aggiunge Cacciatori - è già tra l'altro più che soddisfatto della rete commerciale esistente, nella sua complessità, fatta di negozi tradizionali, centri commerciali naturali e grandi strutture per cui non necessitano di altro, vista la vivacità e le proposte continue delle stesse attività esistenti per catturare e fidelizzare il cliente".

"E' possibile - secondo il presidente della Confcommercio - che si tratti dunque di una operazione meramente immobiliare, legittima per carità, ma che non ha niente a che vedere con il giusto equilibrio tra domanda ed offerta che il nostro territorio deve avere; equilibrio reso sempre più precario dalla diminuzione della capacità di spesa del consumatore e dalla forte crisi occupazionale che sta interessando l'intero Piceno".

"C'è dunque il rischio - conclude Cacciatori - che oltre a disorientare i consumatori le nuove attività di vendita, che potrebbero coinvolgere anche nuovi imprenditori, magari provenienti perché espulsi dal settore industriale, non abbiano una vita lunga, a fronte di investimenti iniziali sicuramente corposi".

Sulla tematica interviene anche il direttore Giorgio Fiori dicendo che ad Ascoli più che improvvisazioni, occorrerebbe un Piano Urbano del Commercio che sarebbe utile per tutti e che potrebbe anche essere facilmente realizzato, coinvolgendo magari la Fondazione Carisap, e con la collaborazione sinergica tra la stessa Fondazione, la Facoltà di Architettura, l'Amministrazione Comunale e ovviamente la Confcommercio".

14/11/2009





        
  



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