Riceviamo da Grottammare Futura

San Martino, anche questo anno, ha voluto ripetere il suo "miracolo". Si è rinnovata l'estate e ci ha regalato oltre il sole, anche una spiaggia. Da ieri file di autocarri con cassone coperto, vomitano sul fallimento del primo intervento, tonnellate di sabbia nera, succhiata a 90m di profondità a largo dell'Adriatico, tonnellate di sabbia nera, succhiata a 90m di profondità a largo dell'Adriatico, ma che al primo colpo di vento di bora era scomparsa.

Mistero? No, poiché docenti di geologia si erano presi la briga, loro si, non certo la Regione, di verificare se il materiale era compatibile, ed hanno scoperto che la sabbia "nera" non si sposa con la sabbia "gialla" per via della granulometria e di altri impedimenti.

"Questo matrimonio non sa da fare" come dissero i "bravi" a Don Abbondio e il "bravo" Marzialetti insiste, nell'assordante silenzio dell'amministrazione Grottammarese, che è pronta a giustificarsi dicendo che l'iniziativa e il costo, è a carico della Regione, come se comunque non fossero tutti soldi nostri.

Certo è un bel doppio regalo questo del santo, ma visto che ci siamo vorremmo inoltrare una ulteriore richiesta: "San Martino salvaci dalla moria delle palme". Ci stiamo trasformando nella riviera delle "salme" a causa dell'invasione silenziosa dell'insetto killer: punteruolo rosso,il quale probabilmente preso sottogamba, sta decimando le antiche palme.

Esse sono le vittime sacrificate allo scempio che stanno perpetrando sul territorio e alle falsità che ci propinano, illudendoci che tutto vada bene cosi e che sia stato fatto il possibile.