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Con una mostra su Salvatore Emblema inizia l’attività di Artsinergy

San Benedetto del Tronto | “Emblema.antologica”: Il nuovo spazio espositivo di San Benedetto del Tronto inaugura la sua attività con una mostra dedicata all’artista scomparso nel 2006 Salvatore Emblema.

di Redazione

Con la mostra "Emblema.Antologica", allestita in collaborazione con il Museo Emblema, in onore dell'artista scomparso nel febbraio del 2006, aperta al pubblico dal 5 dicembre 2009 al 6 febbraio 2010, dal lunedì al venerdì nelle ore 10:00 - 13:00 / 15:00 - 19:30, si inaugura il nuovo spazio espositivo di Artsinergy a San Benedetto del Tronto. Uno spazio dalle dimensioni museali che segna un'importante dichiarazione d'intenti da parte del gruppo: "si riparte con una nuova pelle pur mantenendo la stessa identità".

Sono passati cinque anni dall'incontro di Artsinergy con l'artista Salvatore Emblema che, ancora in vita, si legava con fiducia ed entusiasmo a quella nascente realtà, intravvedendone le potenzialità e sposandone la causa. Per questo nuovo inizio si è dunque scelta una mostra antologica che celebra la ricerca e rende omaggio all'intera carriera di Emblema con opere esposte per la prima volta in Italia ed installazioni di notevoli dimensioni.

Salvatore Emblema nasce a Terzigno (Napoli) nel 1929. La sua ricerca si apre a Roma, dove si trasferisce nel 1948, portando con sé i primi lavori. Sono collages di foglie disseccate, "fullografie". Nel corso degli anni Cinquanta passa dalle foglie alle pietre e alle terre vulcaniche. Nel 1956 si reca in America al seguito di Jonh D. Rockfeller, dove conosce gli artisti della "School" rimanendo colpito, soprattutto, dalla ricerca di Mark Rothko. Agli inizi degli anni Sessanta vive tra Roma e Terzigno, lavora come scenografo a Cinecittà realizzando interni per numerosi film, tra i quali "La strada" di Fellini. Nella seconda metà di quel decennio vedono la luce le prime "tele nude", incorniciate da fasce di colore. La "Trasparenza", il valore più personale della pittura di Emblema, viene canonizzata da Giulio Carlo Argan nel 1969.

Le tele "detessute", come le definisce Palma Bucarelli, sono state oggetto di numerose esposizioni durante tutto il corso degli anni Settanta. Gli anni Ottanta hanno segnato altre importanti tappe: un suo autoritratto è scelto da Argan per la collezione degli Uffizi di Firenze e nel 1985 il Metropolitan Museum di New York acquista cinque sue opere.

01/12/2009





        
  



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